di Alessandro Luzi
«Questo è un momento in cui si ripercorrono eventi tragici ma allo stesso tempo è bello e importante» ha rimarcato il sindaco di Porto Sant’Elpidio, Nazareno Franchellucci, questa mattina durante l’inaugurazione del parco intitolato alle vittime della strada, situato tra via Piacenza e via Firenze. Presenti anche il vicesindaco Daniele Stacchietti, la presidente del Consiglio comunale Milena Sebastiani, l’assessore Patrizia Canzonetta, il consigliere di minoranza Andrea Balestrieri e il comandante della Polizia Locale Luigi Gattafoni. Hanno partecipato anche i promotori dell’iniziativa, ovvero i familiari di Enrico Pichierri, il giovane 24enne rimasto coinvolto in un tragico sinistro stradale lo scorso 2 agosto: il papà Luigi, la mamma Albina Giorgino, e la sorella Valeria.
«Come ci ha insegnato Enrico, le tragedie diventano delle situazioni straordinarie. Infatti lui ora continua a vivere con i suoi organi attraverso altre persone – ha continuato il primo cittadino – La famiglia ha deciso di trasformare la sofferenza in un momento di riflessione e partecipazione. Abbiamo scelto un luogo che doveva essere riqualificato. Abbiamo installato degli attrezzi ginnici e sportivi proprio per rispecchiare il carattere di Enrico. L’obiettivo di queste iniziative consiste nel sensibilizzare la popolazione su questo tema. Dati alla mano, gli incidenti stradali ci portano via ancora tanti cari e spesso sono frutto di attimi di distrazione o leggerezze. In un istante possono risultare fatali e rovinare la vita ai conducenti dei veicoli e agli altri. La vita è unica e non dobbiamo sconvolgerla con atteggiamenti superficiali».
«Inizialmente la famiglia di Enrico mi aveva contattato per piantumare un albero in suo ricordo – ha raccontato Stacchietti – Purtroppo questo è un dolore condiviso da tanti cittadini quindi abbiamo deciso insieme di dedicare un parco a tutte le vittime della strada. Dunque abbiamo trovato questo luogo per celebrare la vita».
Poi il ricordo commosso della mamma Albina e della sorella Valeria: «Enrico aveva espresso la volontà di donare gli organi quindi noi abbiamo voluto restituire qualcosa a lui. Il dolore si deve trasformare sempre in qualcosa di positivo e questo momento è un elogio alla vita. Quel 2 agosto era il suo ultimo giorno di lavoro e una coincidenza nefasta ce lo ha portato via. Durante l’iter non abbiamo conosciuto gli amministratori nelle vesti di politici ma di persone sensibili e comprensive. Il progetto ci ha dato la forza di andare avanti in questi mesi difficili».
La famiglia ha concluso ringraziando il circolo Legambiente cittadino e il Vivarium Piante per la donazione di due lecci e un oleandro. Infine la benedizione del luogo da parte del parroco della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù, don Tarcisio Chiurchiù, e il lancio di palloncini ‘destinazione paradiso’, dove soggiorna un angelo scomparso troppo presto.
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