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Ambiente, Battistoni (Forza Italia): «Al Ministero ho chiesto la revisione del Parco Marino del Piceno»

IL VICE presidente della Commissione Ambiente della Camera e deputato azzurro si è rivolto al vice ministro dell'Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava, chiedendo di rivedere l'opportunità della sua realizzazione. «Ho ascoltato le preoccupazioni provenienti dai territori e dalle realtà produttive di prossimità»
«Ascoltando le preoccupazioni provenienti dai territori e dalle realtà produttive di prossimità, in Commissione Ambiente ho chiesto al vice ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, di rivedere l’opportunità della realizzazione del Parco marino del Piceno, in quanto i progetti autorizzativi risalenti agli inizi del 2000 sono di fatto datati e superati e perciò necessitano di una profonda analisi di carattere ambientale, sia in termini di sostenibilità che nel rispetto degli habitat autoctoni che in questi anni sono nati e si sono stabilizzati nei territori».
Lo dichiara in una nota il vice presidente della Commissione Ambiente della Camera e deputato azzurro Francesco Battistoni, che poi aggiunge: «Le maggiori preoccupazioni emerse sono state di impatto ambientale ed economico in quanto il via libera all’istituzione dell’area protetta del Piceno, senza una sua adeguata rivisitazione, andrebbe a colpire pesantemente l’economia turistica locale, quella della pesca e della piccola pesca e di gran parte del territorio con profondi danni al tessuto produttivo, rendendo interdette alla pesca con draga idraulica per la cattura di molluschi bivalvi, in particolar modo vongole, intere aree del Parco. Dall’interlocuzione avuta con il vice ministro, che ringrazio, – prosegue –  la Commissione Ambiente ha potuto evidenziare all’Esecutivo questi legittimi timori e ha trovato nel Ministero largo ascolto, tanto che nelle prossime riunioni operative saranno coinvolte le categorie produttive locali che avranno modo di esprimere le proprio legittime ragioni ed essere parte attiva nel percorso di adeguamento dell’area marina protetta del Piceno così da proseguire in un dialogo costruttivo che possa coinvolgere tutte le parti in causa».

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