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Sara e la nuova vita su OnlyFans: «Ho mollato il posto fisso, il mio sogno era il porno»

MARCHE - Le rivelazioni della 23enne ascolana a "La Zanzara". Dall'insoddisfazione per il lavoro in fabbrica alla decisione di iscriversi alla piattaforma senza censure. Tra video hot e le richieste estreme dei fan, guadagna circa 7.000 euro al mese: «L'importante è stare bene con se stessi. Prima di intraprendere questa scelta ho radunato la mia famiglia per raccontare tutto, le prime due settimane non mi hanno parlato»

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Sara Binni

di Luca Capponi 

«Avevo un contratto alla Pfizer eppure ero dispiaciuta perché facevo un lavoro che non mi piaceva. Mi alzavo alle 4 di mattina ma il mio desiderio era un altro, cioè quello di lavorare nel mondo del porno. Speravo mi licenziassero, così avevo una scusa per andarmene. Alla fine ho deciso di mollare tutto e trasferirmi a Milano per seguire la mia passione ed iscrivermi ad OnlyFans. Attualmente guadagno una media di 7.000 euro al mese, che su OnlyFans non sono nemmeno tanti. Ma i soldi, come ho sempre detto, non sono importanti, l’importante è stare bene con se stessi».

A parlare è una ragazza ascolana, la ventitreenne Sara Binni, intervenuta come ospite su Radio 24, all’interno della trasmissione “La Zanzara” di Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

Incalzata dai due conduttori, Sara ha raccontato senza filtri come da qualche tempo la sua vita sia letteralmente cambiata a causa di una scelta che definire “forte” è eufemistico. Ma che va rispettata. Una vicenda, la sua, che dice molto anche su come stanno evolvendo costumi e abitudini dell’italico (e non solo) popolo. O almeno di una parte di esso. Si spera. Altrimenti siamo rovinati. Pur portando riguardo verso i gusti di tutti, infatti, risulta apparentemente arduo comprendere come si possano spendere tra i 30 e i 50 dollari per ascoltare una persona… emettere le proprie flatulenze.

Eppure è proprio così che funziona la piattaforma OnlyFans. Basta iscriversi al profilo di qualcuno (che sia un personaggio famoso o meno) pagando un abbonamento per poter fruire dei contenuti esclusivi pubblicati da quest’ultimo. E non solo, perché con un supplemento si possono richiedere anche contenuti “personalizzati”. Ma c’è una differenza fondamentale rispetto ad altre piattaforme o social network: su OnlyFans, infatti, non esiste alcuna censura sui contenuti. Che molto spesso, tra una lezione di yoga ed una ricetta culinaria, possono riguardare pure cose molto personali. OnlyFans, non a caso, è utilizzato da esperti di fitness, musicisti, chef e, come spiega Wikipedia “principalmente da dilettanti e modelli/e pornografici professionali”. Sex workers, in pratica. Una fauna variegata per un business in crescita vertiginosa, con fatturati miliardari e milioni di utenti iscritti , tra creatori di contenuti e fruitori.

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Parenzo e Cruciani in un’immagine promozionale de “La Zanzara”

 

Sara rientra nella prima di queste due categorie, come spiega lei stessa durante la diretta radio.

«Sono su OnlyFans da un anno e mezzo ma l’idea era nata anche prima, solo che per iscriversi occorre seguire una pratica complicata, tra documenti da presentare e foto giuste da pubblicare. Prima di aprire il profilo ho radunato la mia famiglia e gliel’ho detto. Le prime due settimane non mi hanno parlato molto. Ora sicuramente non sono le persone più felici del mondo ma per loro l’importante è che io stia bene. Anche i miei amici lo sanno», racconta la ragazza ai microfoni di Cruciani e Parenzo. Senza risparmiarsi i particolari. Dal costo dei video apparentemente più assurdi ed estremi fino al suo stile di vita, che sta migliorando grazie alle performance sul web.

«Attualmente riesco ad arrivare a circa 7.000 euro netti al mese, ma vorrei andare a vivere fuori Italia per pagare meno tasse. Ho lasciato un lavoro da perito chimico in cui ne guadagnavo 2.000, volevo seguire la mia passione», continua Sara rispondendo così a chi la contesta apertamente. «Anche adesso faccio del bene, ma in maniera diversa. A me piace il lavoro che faccio. E non è una questione di soldi, ripeto, anche se adesso vado più spesso a mangiare fuori ed ho potuto acquistare un’altra moto. Per il resto, vivevo da sola anche prima di trasferirmi a Milano».

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E, come da stile “La Zanzara”, non possono mancare particolari piccanti, marcatamente trash, rigorosamente senza peli sulla lingua.

«Per i fan faccio cose strane, qualsiasi cosa, più sono strane e più mi piacciono perché mi annoia fare sempre gli stessi video -spiega Sara-. Attualmente vendo di tutto, dai file audio al “dick rating” (chi vuole sapere cosa significhi, vada a cercarlo su Google, ndr). C’è chi paga 20 dollari per avere foto del “risultato” dopo essere stata in bagno. Se mi dimentico di fare la foto prima di tirare lo sciacquone è una tragedia. Altri pagano 30 dollari per una soggettiva video dell’ascella, come se la annusassero. I fan vogliono lavorare per te, devi controllare le loro finanze, si sentono bene ad essere usati come portafogli, più soldi gli levi e meglio stanno».

Infine, un pensiero per il padre, che attualmente sta scontando una condanna in carcere.

«Lui non sa ciò che faccio, sto cercando il modo di dirglielo anche se si arrabbierà di sicuro -conclude Sara ai microfoni de “La Zanzara“- Spero mi stia ascoltando, vorrei dirgli che sto bene e che faccio un  lavoro che mi piace, per me è importante. La mia famiglia è forte e se ne frega del giudizio altrui, l’unica cosa che mi ha sempre preoccupato è di tutelarli al massimo per non fargli arrivare le cattiverie. Sto bene e il lavoro mi soddisfa, non faccio nulla di male».


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