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La prof. Lucangeli a docenti e genitori: «Aiutiamo i ragazzi invece di giudicarli. Le emozioni coi propri figli si partecipano»

FERMO - Nella seconda parte della lectio magistralis 'L’intelligenza dell’errore', dedicata agli esperti di settore, la luminare ha incantato un traboccante teatro dell’Aquila esaltando le emozioni, e l’interconnessione indissolubile tra cuore e cervello: «Si apprende creando relazioni, si cresce sbagliando, si superano gli ostacoli vivendo»


di Silvia Remoli

Istituzioni, forze dell’ordine, dirigenti, docenti, psicologi, medici, operatori sanitari, istruttori sportivi, genitori, e tante altre figure professionali hanno riempito, ieri, il teatro cittadino sia per ascoltare che per interagire con una trasparente e disponibile Daniela Lucangeli, docente di psicologia e filosofia nota in tutto il mondo, e che il giorno prima è stata ospite a Radio Fm1 (ascolta l’intervista).

Le sue radici sangiorgesi hanno reso possibile l’aggancio da parte della consigliera provinciale con delega alla pubblica istruzione Pisana Liberati, che ha ben pensato di riservare un incontro serale esclusivamente a coloro che gravitano attorno agli studenti, diretti destinatari, invece, dell’appuntamento tenutosi nella mattinata.

Un lessico tanto chiaro ed efficace quanto tecnico e spiazzante il suo: Lucangeli ha toccato dei temi delicatissimi con estrema concretezza, leggendo pensieri di giovani studenti, raccontando episodi reali, portando esempi e illustrando con delle slide l’affascinante complessità del proprio “io” o, meglio “self”, inteso come il “me”, l’insieme inscindibile di cuore, pelle, corpo, mente.

Cosa è l’errore? Vogliamo davvero dargli quella accezione di macchia, di imperfezione legata a vecchi retaggi colmi di pregiudizi? Non si sono forse raggiunte più alte vette proprio ‘errando’?

L’intelligenza è proprio questo: è errare, progredire, spostarsi, ricevere informazioni e trasformarle a proprio modo per ritrasferirle ad altri, arricchite del nostro sapere, creare connessioni, relazioni, condividere punti di vista, anche differenti, perché l’intelligenza è dialogo, è cambiamento e mai potrà ridursi a delle certezze stagnanti.

La professoressa offre tanti spunti di riflessione, tocca profonde sensibilità e interagisce con il pubblico che non vorrebbe mai farla andar via, inondandola di domande e chiedendole consigli sul come migliorare il rapporto genitoriale o sul come realizzare a scuola i suoi insegnamenti.

Lei prontamente risponde: «Aiutiamo i ragazzi invece di giudicarli, ascoltiamoli, capiamoli, evitiamo loro la frustrazione, la discriminazione e la solitudine che sono le emozioni negative legate all’errore. Supportiamoli nel superamento degli ostacoli, cosa che, al contrario, farà loro provare le emozioni positive, come la gratitudine, la soddisfazione, il conforto, il compiacimento. L’errore non è quindi una cicatrice, ma è un segnale, e difronte ad esso dobbiamo tender la mano e non abbandonare chi ci si imbatte lasciandolo in pasto all’ansia, alla menzogna, alla paura di esser isolato».

Molte domande e lettere di ammirazione le sono arrivate anche da famiglie, tra loro c’è chi teme di non saper rapportarsi coi propri ragazzi, di vederli sfuggenti, e allora giunge il suggerimento della docente: «Vivete le emozioni insieme ai vostri figli, partecipate al confronto, alimentate il fluire dell’intelligenza».

Ai complimenti dei presenti provenienti anche da fuori regione, si sono aggiunti quelli del sindaco Paolo Calcinaro e del presidente della Provincia Michele Ortenzi, che si sono, appunto, complimentati con l’Osservatorio Permanente sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento e dell’Inclusione Scolastica per la riuscita dell’evento, ovviamente supportato dall’Ast e dagli Ambiti territoriali.

La prof. Lucangeli, al centro tra la moderatrice Silvia Remoli e la consigliera provinciale Pisana Liberati

I saluti di benvenuto del sindaco Paolo Calcinaro

 

 


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