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Incendio a Tre Archi, due Vigili del Fuoco liberi dal servizio salvano la vita a una donna ed evacuano un palazzo

FERMO -  Alessio Piedimonte e Mario De Rosa oggi, di rientro dalla palestra, sono stati i primi ad intervenire nell'incendio divampato in un palazzo a Lido Tre Archi: «L'importante è che non si sia fatto male nessuno. Eroi? Ma no. Abbiamo solo fatto quello che ci sentivamo di fare in coscienza. Siamo vigili del fuoco»

Da sin. Alessio Piedimonte e Mario De Rosa

di Giorgio Fedeli

Hanno scorto il fumo mentre erano di rientro da un allenamento in palestra. Si sono subito fermati. Il primo è sceso dall’auto e si è precipitato all’interno della palazzina dove pochi minuti prima era divampato un incendio. Davanti si è trovato un “muro” di fumo che rendeva l’aria irrespirabile. L’altro ha lanciato l’sos al 115 e atteso i mezzi di soccorso. Poi, quando non ha visto ritornare il collega, anche lui si è gettato nella coltre. E così sono riusciti ad evacuare un intero edificio e a salvare una donna. Nessuna forzatura nel definirli “eroi”, certo. Ma a loro non ditelo, preferiscono essere chiamati per quello che sono, al di là della divisa: Vigili del Fuoco, sempre.

Stiamo parlando di Alessio Piedimonte e Mario De Rosa, i due giovani in forze, da circa tre anni, al comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Fermo guidato dal comandante Paolo Fazzini, e che oggi, liberi dal servizio, non hanno esitato un istante, con spirito di servizio e totale abnegazione, a lanciarsi in soccorso degli inquilini della palazzina di via Mattarella coinvolta da un incendio al piano terra e invasa dal fumo.

E il loro intervento, provvidenziale, li ha portati ad evacuare tutti gli inquilini e anche a salvare la vita a un’anziana svenuta.

«Stavo tornando dalla palestra in cui mi ero allenato fino a poco prima con il mio collega Mario – racconta Alessio Piedimonte – quando, all’altezza del ponte sul Tenna, ho visto quel fumo. A quel punto ho parcheggiato, sono sceso dall’auto e mi sono messo all’opera». Dietro Alessio, ha fermato la sua auto anche Mario. E in primis è scattata la telefonata ai colleghi del 115.

«Io ero davanti, sono entrato nello stabile e mi sono trovato dinanzi un muro di fumo. Ho visto che proveniva da sotto a una scatola di derivazione, praticamente da un locale della sala contatori. Lì – racconta Piedimonte – ho udito nitidamente due scoppi». Sulla tromba delle scale il buio più assoluto, l’aria irrespirabile, la luce saltata. Insomma un inferno. Ma Piedimonte, dopo essersi sincerato che in quel locale al piano seminterrato non ci fosse nessuno, si è lanciato su per le scale. «Sì, sono andato a bussare alle porte degli appartamenti allertando tutti e dicendo di uscire immediatamente dal palazzo. Parliamo di una decina di persone. Nessuno si muoveva, nessuno stava uscendo per mettersi in salvo».

Poi il vero e proprio salvataggio: «Al primo piano c’era un’anziana che all’improvviso è svenuta mentre la stavo aiutando, con la torcia del cellulare per farci un pò di luce, ad uscire dal suo appartamento. Allora l’ho presa in braccio e l’ho subito portata all’aperto, facendola sedere su una panchina». In strada c’era Mario, dicevamo. Ed è lui che ha chiamato il 118 per la donna a cui ha anche prestato le prime fondamentali cure e che, fortunatamente, si è via via ripresa dai problemi respiratori causati dall’intossicazione. Lasciata l’anziana, Andrea si è nuovamente lanciato all’interno dello stabile. E’ tornato sulle scale e ha proseguito nella sua missione di allerta ai condomini.

Non vedendolo uscire, Mario, lasciata la donna in cura ai sanitari, si è lanciato a sua volta all’interno della palazzina: «Non si vedeva praticamente nulla – racconta De Rosa – e non si riusciva a respirare. Però abbiamo proseguito per evacuare tutti e sincerandosi che negli appartamenti non ci fosse più nessuno. Poi abbiamo aperto le finestre in alto, fino al settimo piano, per cercare di far defluire il fumo» per poi lasciare ovviamente il passo ai Vigili del Fuoco arrivati a sirene spiegate con tre mezzi in via Mattarella. «L’importante – chiudono i due ragazzi – è che non si sia fatto male nessuno. Eroi? Ma no. Abbiamo solo fatto quello che ci sentivamo di fare in coscienza».

Fiamme nel locale di un palazzo a Lido Tre Archi, soccorsa una donna (Video e Foto)


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