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«Al Murri prime coronografie e angioplastica. Bene ma siamo lontani dal minimo sindacale»

FERMO - Il punto del segretario regionale della Cisl Fp, Giuseppe Donati: «Un primo passo ma molto importante. È sufficiente per rendere giustizia ai cittadini fermani? Assolutamente no. Emodinamica è ormai un servizio indispensabile per ogni Cardiologia che si rispetti e non può funzionare solo una volta a settimana. Non scherziamo»

«Ebbene sì, il giorno fatidico è arrivato. Ieri 11 maggio 2023 al Murri di Fermo, dopo anni di attese e battaglie, subendo ingiustificate disparità di trattamento rispetto alle altre province delle Marche da parte della politica regionale che ha governato negli ultimi 20 anni, i primi 4 pazienti cardiologici sono stati sottoposti a Coronarografia ed angioplastica (ove necessario) finalmente in loco». Ad annunciarlo è il segretario regionale Cisl Fp, Giuseppe Donati.

Grazie ad un accordo tra Ast Fermo e Inrca di Ancona, una volta a settimana e solo per pazienti programmati, all’ospedale di Fermo sarà possibile eseguire Coronarografie senza dover trasportare i malati ad Ascoli Piceno o Macerata. Un primo passo ma molto importante. È sufficiente per rendere giustizia ai cittadini fermani? Assolutamente no – incalza Donati – Emodinamica è ormai un servizio indispensabile per ogni Cardiologia che si rispetti e non può funzionare solo una volta a settimana. Non scherziamo».

«Non dimentichiamo il problema centrale. Per ripianare il gap storico tra la sanità della provincia di Fermo con quella degli altri territori delle Marche, anche con quelli che piagnucolano ma hanno avuto tanto, sono necessari in Ast Fermo investimenti economici, strutturali e di formazione straordinari su professionisti e tecnologie. Non basta il nuovo ospedale come foglia di fico per coprire gli errori enormi compiuti negli anni di tagli, chiusure, riorganizzazioni a perdere che sono state solo “razionamenti” per il Fermano. Negli anni inizio duemila, mentre altri territori, fregandosene delle disposizioni nazionali e regionali sul contenimento della spesa, hanno potuto investire indisturbati perché coperti politicamente, Fermo ed il Fermano hanno chiuso ospedali e tagliato servizi. Ora siamo tanto in ritardo ed è complicato, viste le scarse risorse finanziarie sul piatto, poter recuperare.
È un primo passo quello di Emodinamica “a gettone”, termine che va molto di moda, ma siamo lontani da ciò che servirebbe. A fronte di almeno 12 cardiologi necessari, il reparto di Cardiologia di Fermo ha in organico solo 7 medici, compreso il primario. Nonostante tutto, dopo l’arrivo del primario, la dottoressa Paci, sono riprese le attività anche di impianto di pace-maker. Servirebbe però ripristinare tutte le attività ambulatoriali come ad esempio quella di holter. Perché così pochi medici in cardiologia a Fermo? Sicuramente i cardiologi scarseggiano in tutta Italia ma non solo. Negli anni a Fermo non si è curato il clima interno al Reparto lasciando che professionisti abbandonassero il servizio appena possibile. Scelte probabilmente sbagliate ma anche l’affossamento del reparto in era Covid per la drastica riduzione di posti letto, personale infermieristico e trasferimenti continui di sede. A che pro?
Salutiamo l’inizio di un nuovo percorso sperando non sia un “contentino per la propaganda”. All’inaugurazione assisteremo alle solite passerelle, fotografie e pasticcini ma ricordiamo sempre che la buona sanità si costruisce innanzitutto grazie e con i professionisti medici e delle professioni sanitarie in primis infermieri. Senza le assunzioni di nuovo personale in Ast Fermo, saremo sempre ad abbozzi di nuovo servizi che lavorano a scartamento ridotto e gratificano non i malati del fermano ma solo chi cerca le passerelle. Auguri per il nuovo inizio ma la lotta…continua».

 


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