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Armata di Pentecoste-Sciò la Pica, Monterubbiano rivive la sua storia e chiama i giovani

PRESENTAZIONE questa mattina, nella sala consiliare, della 58esima edizione dell'evento che si svolgerà dal 27 al 30 maggio. Presentati anche i cavalieri della Giostra dell'Anello

di Elia Frollà
Se c’è una questione comune che, verosimilmente, una rievocazione storica, al giorno d’oggi, deve affrontare è quella legata al rapporto tra passato e presente, in bilico tra uno “ieri” a cui dare giustizia, storica soprattutto, e un “oggi” denso di problematiche con cui confrontarsi. Questo vale anche per il comune di Monterubbiano e la propria festa, l’Armata di Pentecoste-Sciò la Pica, giunta ormai alla cinquantottesima edizione, che si svolgerà dal 27 al 30 maggio, e già presentata sindaca, nonché presidentessa dell’Associazione Armata di Pentecoste, Meri Marziali, dalla responsabile Elisabetta Vesprini e dal vicepresidente Fabio Cartacci, ai microfoni di Radio Fm1.

Prima di tutto, c’è una storia importante che è stata raccontata, nella conferenza stampa di presentazione, questa mattina in Comune, da Elisabetta Vesprini, responsabile del Cerimoniale dell’Armata. Le prime attestazioni di questa celebrazione si collocano nel XVI secolo e lo Statuto Comunale dell’epoca, che costituisce una sorta di riedizione del codice trecentesco perduto, è un documento di centrale importanza per il suo allestimento. Si ha a che fare dunque con qualcosa che affonda le proprie radici nel basso medioevo, nel tempo delle corporazioni, oggi centro della rievocazione.

«Sulle corporazioni, che costituivano la società civile del tempo – come sottolineato dalla stessa Vesprini – bisogna porre l’accento. Costituiscono, infatti, l’elemento fondante della festa. Tutto nasce dalle due più antiche, quelle degli Artisti e dei Bifolchi, che hanno avuto il merito di formare il Comune. Solo successivamente si sono aggiunte le altre due: quelle degli Zappaterra, bifolchi con la volontà di “inurbarsi”, e dei Mulattieri, composta da coloro che svolgevano professioni di trasporto con l’ausilio di muli e cavalli».
È proprio intorno alle corporazioni, poi, e ai loro personaggi, che prende vita il corteo, parte essenziale della celebrazione. A tal proposito, come aggiunto dalla stessa responsabile, «il cerimoniale sarà lo stesso dello scorso anno ma verranno aggiunti dei figuranti per ogni corporazione, creando un corteo ancora più corposo». Tra tutti i partecipanti, coerentemente al dato storico della liberazione del comune di Monterubbiano e dei sette giorni senza il governo del Consiglio Priorale, spicca la figura del Capitano d’Armata. Egli apre e chiude il corteo, così come inaugura e conclude tutti i festeggiamenti. All’imponente sfilata parteciperanno inoltre il presidente di Provincia, Michele Ortenzi, e i sindaci Ivano Bascioni di Belmonte Piceno, Gianmario Borroni di Monte Rinaldo, e Luca Abbruzzetti, di Riano, nelle vesti di podestà e segretari.


È perciò a questa meravigliosa tradizione che il presente deve fare riferimento. L’obiettivo, condiviso dalla sindaca, nonché presidentessa dell’Associazione Armata di Pentecoste, Meri Marziali, dalla responsabile Elisabetta Vesprini e dal vicepresidente Fabio Cartacci, è quello di custodire questa ricchezza favorendo il coinvolgimento delle nuove generazioni. In questi termini sono decisivi, per il reclutamento dei giovani monterubbianesi, i gruppi dei musici e degli sbandieratori. Su questo aspetto è intervenuta la professoressa Vesprini, dichiarando che «il gruppo musici, comprese le chiarine, ha una centralità assoluta: scandiscono e accompagnano ogni momento della manifestazione. L’obiettivo, come fatto per il cerimoniere, nell’ottica del rinnovamento generazionale, è quello di coinvolgere più studenti possibile». In seguito, Cartacci, vicepresidente dell’Armata, ha aggiunto: «Sono sorpreso dei gruppi che, grazie alle scuole, si sono formati, coinvolgendo ragazzi dai quattro ai tredici anni. E sono sorpreso dello spettacolo che proporranno nella giornata di domenica».
Dello stesso avviso Gianni Nardoni che, per la prima volta a Monterubbiano, ha organizzato, con l’aiuto del gruppo Metamorfosi Danza, lo spettacolo ‘Ver Sacrum Vovere’, in scena il sabato di Pentecoste. Alle bandiere in modo particolare ma anche ai tamburi, alle luci e all’abilità degli interpreti, danzatori, musici e alfieri, il compito di presentare le vicissitudini storiche del popolo sabino, ubicato nella terra reatina e divenuto successivamente popolo piceno. Viene recuperato perciò quell’elemento rituale pagano dello Sciò della Pica, ripetuto ogni anno dal gruppo dei Guazzarò.
L’elemento storico e tradizionale si vede, poi, ulteriormente arricchito della partecipazione degli studenti del Liceo Artistico di Fermo, che nel corso dell’anno scolastico hanno ideato e realizzato il pannello, alcune bandiere e ciondoli per la manifestazione. Gli stessi ragazzi, insieme al professor Zeppa, si sono occupati di chiarire i dettagli della lavorazione al pubblico, mentre il vicepreside Rossano Perotti si è dichiarato entusiasta della collaborazione con la scuola, che va avanti da ormai diverso tempo.
Senza perdere di vista l’aspetto agonistico della Giostra dell’Anello, infine, sono stati presentati i cavalieri giostranti: Luca Innocenzi per la corporazione dei Bifolchi, Matteo Giannelli per gli Zappaterra, Nicholas Lionetti per i Mulattieri e Mario Cavallari per gli Artisti.

LEGGI QUI IL PROGRAMMA

Monterubbiano, al via Sciò la Pica. Marziali e Cartacci a Radio Fm1: «Tre giorni ricchi di eventi» (Videointervista)

Armata di Pentecoste-Sciò la Pica, ecco il programma della 58esima edizione


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