di Matteo Malaspina (foto Simone Corazza)
Balzo nella storia per la città di Fermo con l’investitura dei Priori e la nomina dei Gonfalonieri di domenica 28 maggio. «Uno dei primi eventi della Cavalcata e il più importante perché lega la tradizione, la cultura e il turismo» ha detto l’assessore Fermo Mauro Torresi, questa mattina, durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione, a cui sono seguite le parole del sindaco Calcinaro che ha ricordato come l’investitura sia «un momento dove la comunità del Palio si ritrova e dà inizio al percorso della rievocazione».
Conferenza stampa che si è aperta con due lettori della compagnia Insieme che hanno raccontato quella che erano la democrazia medioevale e il ruolo dei priori, per poi spostarsi sotto la Pala del Lanfranco nella Pinacoteca del Palazzo dei Priori, perché «l’operazione che vuole fare la Cavalcata è quella di ricollegare i fili della storia e, per farlo, si serve delle opere artistiche che ci sono nella città» dice il regista Adolfo Leoni.
A raccontare come un tempo venivano nominati i priori è stato Andrea Monteriù, il vicepresidente della Cavalcata, con una digressione storica: «Il palazzo dei Priori era il luogo in cui abitavano per 2 mesi i priori che governavano la città. Erano chiusi qui insieme a 6 damigelli e un cuoco e potevano uscire solo per funzioni religiose o per accogliere delegazioni straniere. La loro reggenza durava 60 giorni poi venivano sorteggiati scegliendo tra delle ”pallucte” (palline di cera) dove erano segnati i sei nomi indicati dai consiglieri di cernita. Queste palline venivano poste all’interno di una cassa che è ora conservata nella sala del Mappamondo».
Il programma del 28 maggio prevede la chiusura dei priori nel Palazzo alle ore 20.30, con le contrade che passeranno in festa nella piazza di Fermo e la municipalità che uscirà in pompa magna attorno alle 20.45. Poi si arriverà in Duomo, passando per la scenografia sul viale del Duomo e in via Marsili e si entrerà nella Cattedrale dove verranno nominati i gonfalonieri e investiti i priori. La scena conclusiva sarà il ritorno in piazza, in corteo, con i priori che rientreranno nel palazzo.
«Nella nostra città ci sono tradizioni che vanno riscoperte ed è quello il percorso che stiamo cercando di fare – dice il vicepresidente Roberto Montelpare -. Auspico che il 28 di maggio sia una vera e propria festa che enfatizzi il lavoro delle contrade».
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