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Il Tenna continua a divorare il ruzzodromo: cronaca di una “morte” annunciata (Video e Foto)

FERMO - Le recenti piogge hanno ingrossato ulteriormente il fiume che ha cambiato la conformazione del ruzzodromo divorando metri e metri lineari di argini. Ora è un continuo di transenne e nastri bicolore. E nessuno interviene su una ferita che continua ad espandersi

di Giorgio Fedeli

Era ampiamente prevedibile. Ma certo non auspicabile. La recente ondata di maltempo ha ingrossato  fino a farlo esondare in alcuni tratti, il fiume Ete. E l’ingrossamento del fiume ha di fatto gettato ulteriore sale sulle ferite, già aperte da tempo, del ruzzodromo.

Il Tenna, infatti, ha letteralmente divorato metri e metri lineari della passeggiata naturalistica lungo il fiume, in territorio di Fermo fino al ponte della Mezzina. Anzi a voler prendere come punto di riferimento proprio l’infrastruttura, da lì verso la foce è nitidamente visibile quanto il corso d’acqua si allarghi divorando e sgretolando gli argini. In altre parole, il ruzzodromo ormai in alcuni suoi tratti è solo un lontano ricordo e oggi si presenta in uno scenario deprimente, per alcuni versi preoccupante, costellato di transenne e nastri bicolore proprio per segnalare quei tratti che sono interdetti a pedoni e biciclette. In alcuni tratti del corso d’acqua sono spuntate anche delle “isole” circondate dal fiume. Ebbene per qualcuno che conosce la zona, quelle “isole” vanno prese come punto di riferimento, come vecchia delimitazione del corso d’acqua originario. E questo solo per rendersi conto di quanto il fiume sia “cresciuto” in questi anni. Sì di anni bisogna parlare anche perché se poi su quelle “isole” sono cresciuti anche alberi e vegetazione, il conto è presto fatto.

Dall’essere uno dei luoghi più suggestivi del Fermano, un’oasi naturalistica, ora sta diventando, come più volte segnalato su Cronache Fermane (leggi l’ultimo articolo) lo specchio di un tracollo su cui la mano dell’uomo non vuole o non sa intervenire. C’è chi addebita l’allargamento del fiume, con tutte le conseguenze del caso, al mancato dragaggio del letto. In altre parole, il fiume ingrossandosi, e non avendo spazi in profondità, li cerchi ai suoi lati, partendo dal greto ormai inesistente, per la verità. A transitare sulla Lungotenna sembra di percorrere una zona paludosa con il fiume che scorre a pochi metri dalla carreggiata. E tutto nel silenzio assordante di istituzioni e autorità che si limitano ad intervenire nelle emergenze senza però prendere mai il toro per le corna con operazioni che certo sarebbero fondamentali proprio per la sicurezza ma di riflesso anche per la tutela, o a questo punto sarebbe meglio dire per la rinascita di un luogo magico dove godere della natura con il suo volto migliore, non certo quello “cannibale” e geofaga a cui è stata costretta dall’uomo. Nessuna voce nemmeno dalla controparte, ossia da associazionismo e collettività, se non qualche sparuto cittadino che non può fare altro che segnalare il declino della zona. Qualcuno batta un colpo.

L’erosione avanza: divorato il ruzzodromo lungo il Tenna (Video)

«Erosioni e frane stanno “divorando” il ruzzodromo» (Video e Foto)


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