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A scuola di Protezione civile. Formazione “sul campo” e prevenzione con l’Itet Carducci-Galilei

FERMO - Una collaborazione instaurata da circa 10 anni, quella tra la Protezione civile di Fermo e l’Itet Carducci Galilei, per la formazione dei futuri geometri del corso “Costruzioni Ambiente Territorio”. Grazie a questa collaborazione anche quest’anno si è svolto il tradizionale corso di formazione

La Protezione civile a scuola. Formazione e prevenzione, parole chiave per i geometri di domani. Una collaborazione instaurata da circa 10 anni, quella tra la Protezione civile di Fermo e l’Itet Carducci Galilei, per la formazione dei futuri geometri del corso “Costruzioni Ambiente Territorio”. Grazie a questa collaborazione anche quest’anno si è svolto il tradizionale corso di formazione che ha visto attori i componenti del reparto tecnici l’ingegner Franco Anselmi, l’architetto Marco Macchini, il geometra Pierfilippo Ortenzi, accompagnati dai volontari Benedetta Recchioni e Roberto Fratalocchi, guidati dal responsabile comunale Lorenzo Paniccià.

«Le lezioni svolte in aula, dopo una prima parte introduttiva focalizzata sull’organizzazione del sistema di protezione civile – afferma la professoressa Mariapaola Puggioni – hanno toccato i vari ambiti in cui gli interventi trovano applicazione, in particolare quello dell’emergenza sismica. Tale settore – continua – necessita di figure tecniche preparate e consapevoli dell’importanza della gestione dell’emergenza, poiché da loro dipende anche il coordinamento per l’uso dei fabbricati e la verifica della loro agibilità dopo un evento sismico.
Fondamentale la lettura tecnica di un edificio lesionato. Comprendere che tipo di danno ha subìto un fabbricato, quanto risulta sicuro, che tipo di intervento eseguire per metterlo in sicurezza, sono le competenze. A questo concorrono le discipline tecniche studiate a scuola, che contribuiscono alla formazione professionale dei futuri geometri».

Gli allievi sono stati formati e istruiti dalla squadra tecnica sulla redazione delle cosiddette schede Aedes e Fast, necessarie per definire lo stato di un edificio all’indomani del terremoto e per pianificare gli interventi da compiere per la sua messa in sicurezza allo scopo di salvaguardare vite umane.
Per esemplificare e rendere più chiara la spiegazione i tecnici hanno mostrato foto, da loro stessi scattate durante recenti interventi, come ad esempio in Emilia Romagna, che illustrano le problematiche che presentano i manufatti che hanno subito una violenta scossa di terremoto.

Alla parte teorica è seguita la visita pratica che ha avuto come scenario il centro storico del Comune di Castelsantangelo sul Nera. I ragazzi sono stati accompagnati oltre che dalla professoressa Puggioni anche dal professor Marcello Settimi.
Piccolo centro che fin dal 2016 è stato subito inserito in zona rossa ed è rimasto immutato da allora, se non per gli interventi compiuti dai Vigili del fuoco per la messa in sicurezza degli edifici, in attesa ove possibile del ripristino o della ricostruzione.
I tecnici della Protezione civile di Fermo si sono inoltrati con gli allievi tra i vicoli e le abitazioni del piccolo borgo ad illustrare i gravi danni inferti dal sisma ad edifici che raccontano storie centenarie di tecniche costruttive e di un’architettura legata al territorio attraverso l’uso di materiali locali come la pietra e il legno. Ma tra calcinacci e tetti crollati hanno anche sottolineato il dramma di chi, in pochi minuti, ha dovuto lasciare tutto, una tavola apparecchiata per una cena in famiglia o una bottiglia appena presa dalla cantina, per fuggire e salvare sé stesso e gli affetti più cari.

«Fondamentale nella formazione delle future generazioni di geometri la consapevolezza della prevenzione, che passa attraverso un corretto approccio alle pratiche costruttive, alle conoscenze tecniche ed organizzative delle emergenze, ma anche attraverso una cultura di responsabilità e rispetto dell’uomo e della natura – aggiunge la professoressa Puggioni – Formazione e prevenzione le parole chiave per i geometri di domani, che troveranno una completa preparazione sui banchi di scuola con i loro insegnanti ma anche attraverso la collaborazione con realtà che lavorano all’interno del nostro territorio, come la Protezione civile e l’amministrazione comunale.
Una sinergia che mira a costruire il futuro non solo di tecnici preparati, ma anche di uomini che conoscono e coltivano, attraverso forme di volontariato e di dedizione professionale, la passione per la vita e per il proprio lavoro, quello che hanno potuto vedere nella squadra tecnica della Protezione civile del Comune di Fermo».

«Per i futuri geometri ci sarà molto da lavorare – conclude – ricostruire e ridare un volto ai nostri territori feriti dal sisma richiederà tempo, passione, competenze professionali e sforzi economici. Ma i ragazzi avranno al loro fianco professionisti che testimoniano che tutto questo non è utopia ma realtà. E lo hanno visto durante il corso appena concluso».

Da parte sua, l’ingegner Franco Anselmi della Protezione civile ha aggiunto: «E’ stato un momento di arricchimento importante, anche sul piano umano. Bello vedere l’interesse negli occhi dei ragazzi, per un percorso formativo che si è rivelato emozionante anche per noi. Queste esperienze, oltretutto, sono uno stimolo per cercare di affinare le modalità di confronto e provare a svolgere sempre meglio il nostro compito».

«Da parte dell’Itet Carducci Galilei – concludono le Giacche gialle fermane – giunge un ringraziamento a coloro che hanno permesso tutto questo: ai responsabili per la formazione, ai volontari, all’amministrazione comunale e, nello specifico, al sindaco Paolo Calcinaro e all’assessore con delega alla Protezione Civile, Ingrid Luciani che hanno creduto in questa iniziativa e permettono che ogni anno le classi del corso Geometri possano vivere questa appassionante esperienza».

r.c.


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