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Fermo nella top 10 delle città italiane con la Tari più bassa. Calcinaro: «La nostra una politica virtuosa»

TARI - Il capoluogo fermano è tra le dieci città in Italia con la tassa rifiuti meno cara, con 194,04 euro. Lo studio della Uil ha elaborato i costi in 107 città capoluogo di provincia ed il campione si riferiva ad una famiglia composta da quattro componenti con una casa di 80 mq e reddito Isee di 25 mila euro

Fermo fra le 10 città italiane con la Tari 2022 più bassa. A confermarlo lo studio del Servizio Lavoro Coesione e Territorio della Uil che nella classifica della top 10 delle città capoluogo italiane con la tassa sui rifiuti meno cara vede proprio Fermo fra quelle virtuose con 194,04 euro.

Lo studio ha elaborato i costi in 107 città capoluogo di provincia ed il campione si riferiva ad una famiglia composta da quattro componenti con una casa di 80 mq e reddito Isee di 25 mila euro.

«Giustizia è fatta, non solo siamo usciti dalla classifica dei “cattivi” ma siamo entrati nella Top Ten in Italia dei virtuosi – le parole del sindaco Paolo Calcinaro, riferendosi al refuso dei giorni scorsi dello studio Uil cui sono seguite la rettifica e le scuse della stessa sigla nazionale sul dato fermano -. Dalle stalle alle stelle è un attimo però è giusto far notare la politica virtuosa del nostro Comune»

Alberto Scarfini e Paolo Calcinaro

L’assessore al bilancio Alberto Scarfini ha dichiarato: «una classifica che rende merito ad un lavoro che questa amministrazione porta avanti dal 2015 sulla Tari, tenendola sempre invariata, come attestato in questi anni anche dalle varie sedute del consiglio comunale, l’assise pubblica che per legge è chiamata a votare su questa tariffa. Il comune di Fermo da 8 anni è molto attento alle politiche di bilancio in favore di tutti i cittadini ed in particolare sulle tariffe comunali e possiamo ribadire che la Tari di Fermo non ha subìto variazioni sostanziali».

In riferimento al report dei giorni scorsi sulla Tari della Uil che aveva riportato erroneamente i dati riferiti alla città di Fermo, l’amministrazione aveva accolto le scuse del sindacato che con una telefonata prima e poi con una nota aveva espresso il proprio dispiacere per la diffusione di dati non corretti riguardanti la città.


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