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Malore mentre guarda la tv, addio all’ex primario Giuseppe Tappatà

LUTTO - Aveva 73 anni, si è spento ieri pomeriggio nella sua abitazione di Montegranaro. Ha guidato il reparto di Rianimazione dell'ospedale di Macerata, un medico esempio di professionalità, di competenza, di disponibilità nei confronti dei pazienti. Domani alle 10 il funerale nella chiesa veregrense di Santa Maria

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Giuseppe Tappatà

di Luca Patrassi

Si è spento ieri pomeriggio nella sua abitazione di Montegranaro, il dottor Giuseppe Tappatà, 73 anni compiuti lo scorso 14 maggio: un suo collega medico lo ha trovato sul divano, il corpo senza vita, davanti alla tv ancora accesa.

Ci sono persone che se ne vanno ma restano, ci sono primari che se ne vanno per effetto del tempo che passa ma restano scolpiti in reparti che hanno fondato e fatto diventare eccellenze, vite che si chiudono ma restano aperte nei ricordi, negli occhi e nel cuore di quanti hanno avuto modo di vederle svolgersi. Giuseppe Tappatà, nei 38 anni di lavoro in ospedale, ed anche per il periodo Covid in cui è rientrato come collaboratore, è stato un esempio di professionalità, di competenza, di disponibilità nei confronti dei pazienti, di quelle migliaia di persone cui ha teso la mano o offerto un sorriso in momenti difficili, bandiera di una sanità pubblica che ancora da qualche parte riesce a farsi vedere. Il dottor Tappatà si è spento ieri nella sua abitazione veregrense, tra i suoi affetti, nel luogo del cuore. La triste notizia si è diffusa immediatamente e non poteva essere altrimenti.

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Il Governatore Luca Ceriscioli con il dottor Tappatà e il sindaco Carancini

Tappatà aveva lasciato la guida della Rianimazione della allora Area Vasta 3 di Macerata il 14 maggio del 2020, dopo 38 anni di carriera, in pensione il giorno in cui l’ospedale di Macerata inaugurava i nuovi locali, a 38 anni di distanza dall’assunzione che era coincisa con l’inaugurazione di Rianimazione a Macerata. Un medico, Giuseppe Tappatà, amato e stimato anche dalla classe dirigente: non a caso la festa per il suo pensionamento aveva visto presenti l’allora governatore della Regione Luca Ceriscioli, Nadia Storti e Alessandro Maccioni  ai vertici rispettivamente dell’Asur regionale e dell’Area Vasta 3. Non a caso l’anno successivo il prefetto di Fermo gli aveva consegnato la benemerenza al merito della Repubblica per l’impegno prestato al Covid Hospital al tempo della pandemia.

«Sono stato gratificato – aveva detto Tappatà nel lasciare il servizio in ospedale – dall’aver costruito una squadra di rilievo nazionale, con alcuni medici che fanno parte di società scientifiche nazionali. Il mio sostituto sarà sicuramente all’altezza, il mio augurio è che possa essere uno del gruppo». Così è andata, la forza di una persona è appunto anche quella di saper costruire una squadra . Quella squadra, che domani, alle 10, sarà nella chiesa  parrocchiale Santa Maria di Montegranaro, dove si svolgeranno i funerali per dare l’ultimo saluto a Giuseppe Tappatà, simbolo di una professione medica intesa come servizio (pubblico).

 


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