Piazzano dei sassi sui binari e scappano alla vista dei carabinieri

PORTO SANT'ELPIDIO - L'sos è scattato poco dopo le 19 di ieri. Segnalazione raccolta dalla Polfer. Sul posto i carabinieri. Ma all'arrivo delle forze dell'ordine dei ragazzi non vi era più traccia

di Giorgio Fedeli

I più clementi parlano di disagio giovanile, di noia che sfocia in atteggiamenti e comportamenti da analizzare e correggere. Ma ovviamente c’é anche chi non sente ragioni: quando si parla di atti vandalici, di delinquenza, di microcriminalità, il caso di turno deve essere trattato come illecito o reato, senza alcuna giustificazione o attenuante. Ed è quanto potrebbe dirsi oggi per quei ragazzini che ieri pomeriggio, dopo aver scavalcato la recinzione ferroviaria a Porto Sant’Elpidio, hanno piazzato dei sassi sui binari.

Purtroppo si fa un gran parlare di devianze e comportamenti al limite che sfociano in tragedia, come quella avvenuta a Casal Palocco. Ma ridurre la questione all’oggi è a dir poco limitativo visto che non passa giorno in cui non ci si trovi a dover raccontare o commentare fatti analoghi, che avvengono ormai con una frequenza allarmante.

Tornando a Porto Sant’Elpidio, quale fosse l’intenzione di quei ragazzi difficile dirlo ma è certo che un comportamento del genere poteva avere conseguenze molto gravi, a partire dal fatto che quei ragazzini si sono intrufolati nella zona di transito dei convogli. E poi quelle pietre posizionate sui binari potevano causare danni, per non dire altro di molto peggio, ai treni in transito o magari schizzare a tutta velocità chissà in quale direzione. Insomma un fatto grave da bollare e condannare.

Fortunatamente però qualcuno li ha notati e ha visto quelle pietre prima che un treno potesse finirci sopra. E così è subito scattata la segnalazione alla polizia ferroviaria. Da lì l’intervento di una pattuglia dei carabinieri. Al loro arrivo, le forze dell’ordine non hanno trovato sul posto i ragazzi che molto probabilmente, alla vista delle divise, sono scappati. I sassi sono stati rimossi e la circolazione ferroviaria è tornata alla normalità. Ma l’episodio resta, in tutta la sua incosciente gravità.

 

 


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