Tentato omicidio in pineta, l’aggredito e l’avvocato Romagnoli annunciano il ricorso «contro la diminuzione della pena»

PORTO SANT'ELPIDIO - I fatti risalgono al 3 novembre 2021. L'avvocato Rossano Romagnoli: «Il mio assistito non vuole vendetta, vuole sicurezza perché teme per la sua vita»

Rossano Romagnoli

«Tentato omicidio in Pineta a Porto Sant’Elpidio. Il mio assistito preannuncia il ricorso contro la diminuzione della pena». E’ quanto fa sapere l’avvocato Rossano Romagnoli.

L”avvocato Rossano Romagnoli, con il suo assistito, annuncia ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di Ancona del 19 giugno «di ridurre la pena ad 8 anni di reclusione all’uomo difeso dall’avvocato Giovanni Galeota e responsabile del tentato assassinio del 3 novembre 2021 in Pineta a Porto Sant’Elpidio. Una condanna ridotta da 10 anni ed 8 mesi a quella di 8 anni di reclusione, che – rimarca l’avvocato Romagnoli – cumula anche quella per maltrattamenti nei confronti della compagna difesa dall’avvocato Daniela Fogliano e che al sig. Ficosecco appare troppo mite: ha paura che a fine pena l’uomo possa terminare quello che aveva iniziato portando con sè nello zaino una completa attrezzatura per uccidere e colpendolo con un martello, di punta, alla tempia, da dietro. Se non fosse stato per l’amico di Andrea Ficosecco che si metteva in mezzo ed impediva a quell’uomo di rincorrerlo, oggi sarebbe ben diversa la situazione. L’amico è stato un eroe come lo sono stati i soccorritori ed i medici che lo hanno salvato anche con una tracheotomia perché Andrea non riusciva più a respirare, aveva girato gli occhi e durante l’udienza del 19 giugno, in Ancona, dinanzi ai tre Giudici della Corte di Appello, riascoltando la ricostruzione dei fatti, ha riascoltato il suono sordido del martello sulla tempia, quel suono che lo aveva fatto fuggire e cadere esanime davanti ai soccorritori. E’ scoppiato in un pianto a dirotto, e sconvolto ha tenuto con forza il suo posto a sedere in fondo all’aula vicino all’altra vittima dell’uomo. Affrontare il processo lo ha rinforzato ma oggi  la paura che quell’uomo esca dal carcere senza alcuna misura di sorveglianza lo attanaglia. Non vuole vendetta, vuole sicurezza perché teme per la sua vita.  In attesa della sentenza integrale le difese preannunciano il ricorso alla Procura Generale ex art. 572 C.P.  affinché faccia ricorso in cassazione per modificare la sentenza della Corte d’Appello».  


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