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Perseguita e minaccia ripetutamente la compagna: scatta il provvedimento di sorveglianza speciale per un sangiorgese

PORTO SAN GIORGIO - L'uomo, un dipendente pubblico, inviava numerosi messaggi, faceva appostamenti e irruzioni nel luogo di lavoro della donna nonostante i provvedimenti precedenti emessi dall'Autorità Giudiziaria. Per lui è scattato il divieto di avvicinamento alla vittima per un anno

Il questore di Fermo, Luigi Di Clemente ha dato esecuzione a un provvedimento di sorveglianza speciale nei confronti di un cittadino sangiorgese, un uomo di circa 60 anni, autore di una serie innumerevole di atti persecutori nei confronti della titolare di un esercizio commerciale della provincia di Fermo, con la quale sussisteva un lungo rapporto di frequentazione.

Il provvedimento, emesso dall’apposita sezione misure di prevenzione del Tribunale di Ancona su proposta del questore di fermo, si è reso necessario a causa delle numerose denunce per stalking a fronte della plurima condotta dell’ uomo che, nell’arco di pochi mesi, aveva sottoposto la donna a ripetute molestie persecutorie che non si erano fermate nemmeno di fronte ai provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria. L’uomo infatti aveva violato più volte i provvedimenti cautelari emessi dalla Procura di Fermo tanto da costringere la donna a denunciarlo più volte ma senza esito. Infatti incurante di ogni denuncia e misura cautelare i comportamenti molesti venivano reiterati continuamente ingenerando nella vittima un forte stato di prostrazione psicologica.

Le molestie consistevano in numerosi messaggi tramite Whatsapp, dai 10 ai 50 al giorno, appostamenti, irruzioni nel posto di lavoro con atteggiamenti aggressivi, continui passaggi in auto sul luogo di lavoro. In altre circostanze il sottoposto era arrivato anche a minacciare la donna. 

Di qui la misura di sorveglianza speciale prevista dall’art. 6 lett. i ter del codice antimafia che prevede appunto la possibilità per l’Autorità Provinciale di p.s. di adire il tribunale distrettuale di Ancona al fine di ottenere la predetta misura per molestie persecutorie, che costituisce il provvedimento più grave ed incisivo fra i provvedimenti di prevenzione previsti dal codice antimafia e che è stata introdotta da alcuni anni. Detta misura prevede numerose e efficaci prescrizioni fra cui il divieto di avvicinamento alla vittima, l’obbligo di rincasare ad una certa ora e di non uscire prima delle 7 del mattino e soprattutto l’obbligo di recarsi presso un ufficio di polizia ad orari prestabiliti un giorno a settimana e si differenzia notevolmente dall’ammonimento che rappresenta semplicemente un invito a cambiare condotta. Infatti nel caso di specie è stata ampiamente superata la soglia di disvalore minimo prevista dal provvedimento monitorio citato avendo l’uomo commesso atti gravi e reiterati non fronteggiabili altrimenti.

Il provvedimento avrà la durata di un anno dalla notifica e in caso di eventuali violazioni potrà essere aggravato sino alla durata di 5 anni anche con l’eventuale prescrizione dell’obbligo o del divieto di soggiorno nel comune di residenza prevedendosi, in caso di ulteriore violazioni, anche l’arresto fuori dei casi di flagranza o il fermo di indiziato di reato. 

Al momento della notifica del provvedimento emesso dal Tribunale, personale di polizia qualificato e specializzato in materia di violenze domestiche ha illustrato i percorsi da seguire presso le strutture specializzate della provincia in materia di gestione dei soggetti maltrattanti, ove poter intraprendere un’ attività di riconsiderazione dei propri agiti su base volontaria. in ogni caso si ritiene comunque che le prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale siano idonee ad indurlo a desistere definitivamente da ulteriori atteggiamenti persecutori restituendo alla vittima la serenità perduta.


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