di Maikol Di Stefano
«Bisogna trovare un punto finale a questa questione». Sono sfiniti i commercianti di via Cesare Battisti a Porto Sant’Elpidio. La diatriba con i residenti e fondatori del comitato antirumore ha raggiunto oramai il punto di non ritorno. «Noi da anni oramai ci autofinanziamo per portare movimento in centro, questa via è cresciuta negli anni perché da una parte c’è sta il lavoro del pubblico, ma soprattutto perché le attività hanno investito costantemente – spiegano i ragazzi dell’associazione Amici di Cesare guidati del presidente Paolo Cannoni – Adesso mettere tutto nelle mani di quattro o cinque persone, che vogliono solo una città dormiente è la scelta più sbagliata che può fare una nuova amministrazione appena arrivata».
Il battibecco tra commercianti ed una parte di residenti va oramai avanti da anni, una realtà nella quale la mediazione è stata costante, ma ora anche questa possibilità sta venendo meno dopo gli ultimi esposti e le rilevazioni Arpam richieste a sorpresa che hanno portato alla multa si millecinquecento euro nei confronti degli organizzatori del “Don’t worry beer happy”. Episodio che ha segnato definitivamente il rapporto tra comitato e Amici di Cesare.
«La cosa più triste è che siamo arrivati al punto che questo comitato non aspetta altro che organizziamo degli eventi passare alla carica – incalzano i commercianti – Quando gli eventi sono organizzati dall’amministrazione comunale non dicono nulla, ma poi col privato cambia tutto. Quello che vorremmo far capire a tutti quanti è che siamo una generazione elpidiense che ha creduto e investito in una zona che fino a 5 anni fa non aveva nessun movimento di clienti e turisti, non era appetibile. Sui social giravano fotografie che mostravano aerei che usavano questa via come pista d’atterraggio perché era sempre deserta. Ora, come già detto prima, grazie a tutti è cresciuta, noi abbiamo investito e ci abbiamo creduto. Per questo non è più possibile e tollerabile in una città di mare e che fa turismo che durante l’estate, due mesi all’anno, si faccia di tutto per ostacolare le attività, crediamo sia il momento di porre la parola fine a questa vicenda».
Sì, ma di quanti eventi parliamo? Ad essere sotto accusa fondamentalmente sono tre appuntamenti fissi di grande portata. La oramai classica “pasquetta” elpidiense, il beer fest e la chiusura della stagione estiva a settembre. A questi, nel periodo estivo, si aggiungono i giovedì live in piazzetta. E l’associazione, unita, ora richiede l’intervento dell’amministrazione comunale. «Devono prendere una posizione, facendo capire bene il loro punto di vista perché secondo noi è compito loro ora salvaguardare una via che è fiore all’occhiello della città. Ci hanno anche invitato a fare come pubblico e privato degli eventi insieme, ma se non cambia qualcosa allora siamo anche pronti a fare un passo indietro». Gli stessi Amici di Cesare fanno poi fronte compatto anche sulla multa ricevuta da “I Santi”, organizzatori del “Don’t worry beer fest” e al centro dell’ultimo episodio di scontro. «Parteciperemo tutti insieme al pagamento della multa di 1500 euro inflitta dai rilievi dell’Arpam, perché noi vogliamo il bene e non il male di questo paese – concludono i commercianti – Ai nostri eventi arrivano famiglie, bambini, lavoriamo sempre nel rispetto comune e siamo stanchi di sentirci sempre nel mirino per ogni singola attività proposta».
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