di Maikol Di Stefano
Si è discussa, e alla fine approvata, nel consiglio comunale di ieri sera la modifica al piano delle attività rumorose per la città di Porto Sant’Elpidio. Una proposta quella promossa dall’assessore Maria Laura Bracalente che tocca più punti. Si parte dallo spostamento dell’orario massimo di attività dalle 24 alle 00.30 per il venerdì, sabato e domenica dal 16 luglio al 31 agosto. Musica live fino a 90 decibel per il periodo estivo con orario massimo entro le 24 nei giorni feriali e le 00.30 nei weekend oltre a cinque concerti annui per le zone con ricaduta acustica.
Oltre allo snellimento della parte burocratica da svolgere per le realtà organizzatrici di eventi.
«Ho letto il regolamento e seguito sulla stampa quanto avvenuto. Ho apprezzato la proposta di semplificazione soprattutto sul discorso dell’auto dichiarazione. – ha spiegato Annalinda Pasquali, consigliere di minoranza per il PD – Tuttavia mi aspettavo maggiore coraggio da parte dell’amministrazione, perché forse era da andare a mettere nello stesso tavolo seduti per dialogare sia gli esponenti dei comitati antirumore che i commercianti. Questa soluzione credo non accontenti né un gruppo che legittimamente chiede di poter vivere nelle proprie abitazioni senza disturbo, né chi vuole fare imprenditoria. Le cinque attività annue, se penso al centro, se andiamo a sommare il numero di eventi tra festa padronale o costruite in cordata dalle associazioni, sono in numero superiore rispetto ad esempio a Fonte di Mare interessata grazie al comitato dell’associazione di quartiere dalla festa annuale e non altro. Quindi rifare una mappatura e rivedere il numero delle iniziative potrebbe essere più utile, ma forse serve coraggio per fare delle proposte che vadano oltre le indicazioni della regione».
Ed è proprio la Regione Marche ad essere stata tra le più tirate in causa, perché il lavoro fatto dall’amministrazione sulla questione è stato quello proprio di portare in consiglio le direttive regionali e chiederle l’applicazione. Sulla discussione è poi intervenuto Gian Vittorio Battilà, candidato sindaco all’ultima tornata. «Apprezzo tanto il lavoro fatto, mi chiedevo anche se ci fosse stata una concertazione anche con gli imprenditori dato che alcuni di loro investono. Non credo che il problema sia nella mezz’ora in meno o in più di evento live, quanto sulla movida che resta intorno poi. Facendo baccano e disturbando la quiete dei residente. Quello che poteva interessare queste persone, magari era quello di creare una sicurezza privata che possa gestire il movimento post live e prevedere quindi la sicurezza oltre il rumore. Un’altra alternativa che noi pensavamo potrebbe essere delocalizzare tipo all’Orfeo Serafini gli eventi con impatto maggiore, offrendo a questi imprenditori una cornice dove magari il Comune può investire nell’acquisto di pannelli fonoassorbenti».
Parole a cui fanno eco quelle del consigliere del Laboratorio Civico, Pierpaolo Lattanzi. «Ritengo che la questione sia molto complessa, penso che sia una soluzione che non risolve probabilmente nulla e mi asterrò perché penso che cosa vogliamo fare da grandi dobbiamo sceglierlo. Se stare da una parte o dall’altra, anche io credo che il problema sostanziale sia il contorno agli eventi che si organizzano. Tutta una serie di cose che accadono e che disturbano quiete e decoro pubblico. Vi faccio un esempio: se durante le serate di maggior movida passate per via IV novembre, nel lato della ferrovia, abbiamo praticamente un servizio igienico a cielo aperto e temo che su questo i regolamenti possano fare poco, invece un’attività di controllo può ritenersi più utile».
Una serie di considerazioni a cui ha voluto rispondere il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Marcotulli, toccato soprattutto dalle parole della Pasquali. «Ringrazio l’amministrazione e l’assessore Bracalente per il lavoro svolto e all’opportunità avuta di poter, in prima persona, prendere parte alla stesura di questa prima modifica. Un’esigenza presentata in maniera palese e alla quale abbiamo dovuto dare una risposta celere, non neghiamo il fatto che può essere migliorata con ulteriori provvedimenti. L’esigenza di inserire i 90 decibel è perché il limite di 70 in certi eventi è facilmente superabile, consapevoli che convivere con un’attività reteirata non è allo stesso tempo semplice. Il confronto fatto in queste settimane c’è stato sia con una che con l’altra realtà che hanno presentato le loro motivazioni dinanzi a questa problematica. Sono stati tutte ascoltati – ha spiegato Marcotulli che poi va all’attacco della Pasquali – Rispetto al coraggio, abbiamo dimostrato di non aver alcun timore. Magari chi ha amministrato in tutto questo tempo, compresa lei come assessore con delega all’ambiente, non ha avuto coraggio nell’intervenire sulla vicenda».
Uno scambio di battute chiuse dal sindaco, prima della votazione finale. «È chiaro, questo è un primo passo, che è stato concertato e frutto d’incontri con chi in centro vive, ma anche chi qui c’investe e ha deciso di promuovere l’attività commerciale. Questo è un piccolo passo che ci permette di chiarire cosa si può o non si può fare, noi non abbiamo fatto niente, se non applicare la delibera regionale. – ammette Ciarpella – Seguire un regolamento regionale ci comporta che può essere subito applicabile, non ha bisogno di passare in Regione. C’è chi dice che abbiamo scontentato tutti? Rispondi con una battuta ovvero che la transazione perfetta è quella che scontenta un po’ tutti. Noi portiamo avanti quanto detto in campagna elettorale: faremo del tutto affinché ognuno si senta a proprio agio a casa sua». Votazione e approvazione del punto che ha visto 11 voti favorevoli (tutta la maggioranza più il consigliere Maccarrone di Forza Italia) e 4 astenuti, ovvero tutta il resto della minoranza. Assente in consiglio l’ex sindaco Nazareno Franchellucci.
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