Il quartiere Faleriense torna a vivere? Ora siamo al banco di prova

PORTO SANT'ELPIDIO - Fino a pochi mese fa, il quartiere sud di Porto Sant’Elpidio lamentava costantemente l’abbandono da parte dell’amministrazione comunale in essere nella creazione di eventi. Una polemica radicata e andata avanti negli anni, che oggi improvvisamente sembra essere stata cancellata con un “colpo di spugna”. Ma ora si deve passare ai fatti

di Maikol Di Stefano

Il quartiere Faleriense torna a vivere con il cambio dell’amministrazione? È questa la domanda che sorge spontanea dopo la presentazione dell’anteprima della “notte + rosa”. Fino a pochi mese fa, il quartiere sud di Porto Sant’Elpidio lamentava costantemente l’abbandono da parte dell’amministrazione comunale in essere nella creazione di eventi. Una polemica radicata e andata avanti negli anni, che oggi improvvisamente sembra essere stata cancellata con un “colpo di spugna” dall’avvento della nuova amministrazione Ciarpella.

«Creiamo questo per rispondere a qualcuno che anni fa disse che era impossibile portare gente nel quartiere». A parlare è Vittoria Tommaseti, volto e residente della Faleriense che spiega come il quartiere sia rifiorito. Una “festa nella festa” l’ha definita il consigliere regionale Andrea Putzu, organizzata dal quartiere stesso che come spiega la Tommaseti vuole dare un segnale forte a chi negli anni ha amministrato.

Un «nuovo rapporto nato con l’amministrazione di centrodestra che ha idee ben chiare», di questo parla, senza grossi giri di parole, il capogruppo consiliare di Fratello d’Italia, Giorgio Marcotulli. «Avere un litorale di sette chilometri, ma sfruttarne solo una parte centrale non è valorizzare i proprio territori. Un’amministrazione comunale deve lavorare affinché diventino punti nodali e centrali anche le altre aree comunali come la pineta nord e il quartiere Faleriense in estate». E il tutto sembra essere riconosciuto, almeno per il momento, anche da chi nel quartiere cittadino ci investe da anni, come spiegato anche dalla presidente di Faleria & Joy, Gioia Giandomenico: «Noi abbiamo fatto un bel gruppo, tanti commercianti hanno richiesto di entrare e si vede che c’è entusiasmo. Una cosa che abbiamo messo in chiaro è che va bene il supporto comunale, va bene l’aiuto economico, ma serve la manodopera». Un lavoro che va oltre il Comune, perché la Faleriense, col cambio della guardia, dice di aver “improvvisamente” trovato gli stimoli sopiti. Un sindaco nato e cresciuto nel quartiere? Parte della maggioranza che arriva dal rapporto stretto con loro? Sì, sono tutti fattori che vanno messi sulla bilancia. La cosa certa è che la Faleriense da oramai troppo tempo aveva rotto il proprio legame con il Comune. Basti pensare che all’ultima tornata elettorale, l’allora candidato sindaco Massimiliano Ciarpella aveva vinto nel quartiere anche nelle sezioni residenziali degli avversari Gian Vittorio Battilà e Paolo Petrini. Ora però oltre al cambio dato, stando alle dichiarazioni che arrivano dal centrodestra, dall’input politico, la Faleriense è chiamata a dimostrare sul campo le proprie intenzioni. Cadute le attenuanti è il momento di fare, come spiega tra le righe il presidente dell’associazione di quartiere, Giuseppe Polimeno, che sull’argomento è chiaro. «Abbiamo voluto fare una sfida ai residenti, dicendo che noi ci siamo, ma c’è bisogno dell’impegno di tutti. Spinti anche da un appoggio comunale che questa volta c’è stato». Facendo riferimento proprio alla serata d’apertura della Notte + rosa che è sì un evento, ma anche uno specchio di come la politica comunale sia ormai chiamata al cambio di passo.


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