«L’emergenza abitativa morde anche il nostro territorio. Se ne sono fatti interpreti alcuni sindaci e Confabitare sull’argomento ha incontrato nei giorni scorsi il Prefetto di Fermo». E’ quanto dichiara, e denuncia, con una nota stampa, Renzo Paccapelo, proprio di Confabitare.
«La crisi abitativa ha visto una forte accelerazione nel secondo semestre 2022, pur essendo da tempo una evidenza per operatori economici del settore, amministrazioni comunali e singoli cittadini in cerca di un alloggio, sempre più rari e magari distante dal luogo di lavoro. L’accentuazione ha trovato inneschi nella scarsità degli alloggi popolari con liste di attesa molto lunghe, nella scelta di privilegiare le locazioni transitorie o ancor più nella trasformazione molto dinamica di molti alloggi in Bed&Breakfast. La tensione maggiore, con riflessi sui costi delle locazioni si registrano lungo la costa, dove il costo degli alloggi, misto alla ripresa dei tassi sui mutui rende la ricerca di una unità abitativa il più delle volte problematica» la disamina di Paccapelo.
Dunque, come se ne esce? «Servono misure urgenti, occorre la creazione di una rete al cui interno operino i sindaci del territorio, gli operatori del settore, i servizi sociali e le associazioni del settore. In questo quadro, al Prefetto e al sindaco di Fermo, ma a breve la proposta sarà girata a tutti i sindaci del territorio, è stata prospettata la necessità di creare l’Agenzia dell’Abitare, una rete territoriale per tutti coloro che sono alla ricerca di una soluzione alloggiativa, ma anche per coloro che desiderano affittare in linea con le attuali normative, oltre ad un sistema informativo e di orientamento per quanti si trovano in condizioni di fragilità, ma non ancora in emergenza. Un servizio – spiegano da Confabitare – con l’intento di promuovere forme di abitare diverse, per dare risposte alle molteplici esigenze che provengono dai cittadini, avviare progetti e idee quali il co-housing o il social housing nell’ottica del nuovo piano regionale della casa. Una azione volta all’accompagnamento alla ricerca attiva di un alloggio nel mercato privato anche per coloro che pur avendo i requisiti economici faticano a reperire una soluzione abitativa adeguata. Pertanto zero consumo di suolo, in linea con il nuovo piano casa regionale casa, ma recupero e valorizzazione del patrimonio esistente su tutto il territorio, compresi i nostri splendidi borghi dell’entroterra, con l’intento di fare presto ed evitare che l’emergenza sfoci in autentiche forme di disagio. Occorre ovviamente fare presto, già dall’autunno con l’avvio delle procedure di adozione del nuovo piano casa regionale i Comuni dovrebbero pianificare le necessarie azioni volte ad individuare tutte le soluzioni in direzione del recupero e della valorizzazione del patrimonio edilizio esistente per dare una risposta rapida ed efficace all’emergenza abitativa».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati