L’ultimo saluto al preside Piero Ferracuti: «Un uomo profondo, di grande fede e cultura»

FERMO - Oggi pomeriggio nella chiesa di San Domenico le esequie del 62enne preside del Liceo Classico "Annibal Caro" spentosi martedì sera. Colleghi dirigenti scolastici, insegnanti e alunni di ieri e di oggi si sono stretti ai familiari, distrutti dal dolore. All'uscita picchetto d'onore dell'Accademia della Scherma

Piero Ferracuti

di Francesco Silla (foto Simone Corazza)

Una chiesa gremita, quella di San Domenico, oggi pomeriggio alle 16 ha porto l’ultimo saluto a Piero Ferracuti, preside del Liceo Classico “Annibal Caro” spentosi, dopo una malattia che non gli ha lasciato scampo, martedì sera. La notizia della scomparsa di Ferracuti ha investito la città di Fermo e tutto il mondo dell’istruzione. Il preside dell’Annibal Caro, infatti, era un uomo amato e stimato per la sua umanità e cultura, non solo nel mondo accademico.

Oggi pomeriggio, in chiesa, per salutare il loro Piero, “il preside che amava Dante”, tantissimi alunni del Classico, di ieri come di oggi, insegnanti, colleghi di Ferracuti ma anche le istituzioni della città e del Fermano, come pure dirigenti scolastici e presidi di tante scuole della nostra provincia.
Prima della funzione, don Michele Rogante ha voluto ricordare che «su richiesta dello stesso Piero, alla fine della celebrazione non ci saranno discorsi di commiato». Insomma nessun addio. Solo un arrivederci perché Piero Ferracuti resterà al fianco, seppur da lassù, ai suoi familiari, ai suoi colleghi, agli amati studenti di ogni età, alla sua terra, il Fermano.

«Le letture di oggi – le parole di don Michele – mi ricordano la fede di Piero per la volontà del Signore. Era una persona profonda e fresca, di un’ironia buona, che ha saputo affrontare un momento difficile per il suo Liceo come è stato quello del terremoto».
Ferracuti aveva preso le redini del Liceo Classico di Fermo nel 2011, succedendo a Ciro Bove, dopo esser stato prima studente e poi insegnante, di Italiano e Latino, nello stesso liceo. Si è trovato, come ha ricordato lo stesso don Michele Rogante, a gestire un dei momenti più delicati dell’“Annibal Caro”, quello del post- sisma del 2016 quando le condizioni dell’edificio che accoglie la storica sede del Classico, in via Leopardi, hanno creato disagi alla normale attività scolastica. E proprio il 25 agosto scorso aveva dialogato con la redazione di Cronache Fermane commentando il trasferimento “temporaneo” degli studenti all’ex ristorante Mario, per consentire i lavori di rifacimento del tetto dell’Annibal Caro.

Durante il funerale, per volere della famiglia, è stato possibile elargire offerte al centro Caritas e all’associazione “Condividere”. Per chiudere la funzione don Michele ha scelto una frase che Piero Ferracuti amava dedicare al liceo: «Lo si sceglie per essere dedicati alla profondità e alla bellezza e non per essere al posto giusto nel momento giusto». All’uscita dalla chiesa, al termine delle esequie, l’Accademia della scherma di Fermo ha voluto onorare il preside Ferracuti con il picchetto d’onore, a cui sono seguiti gli applausi della folla giunta per omaggiare la sua memoria e per salutarlo per l’ultima volta.

 

 


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