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”Missionari sulla soglia”, il convegno organizzato a Valmir in ricordo di Don Gabriele Moroncini

PETRITOLI - Un importante percorso formativo denominato ''Dal territorio di Fermo ai territori del Mondo'' che ha come obiettivo, attraverso racconti di esperienze vissute, quello di esplorare, sotto diversi punti di vista, il legame tra il locale e il globale

Tutto pronto per un importante percorso formativo denominato ”Dal territorio di Fermo ai territori del Mondo”, condiviso dall’unità pastorale della Valdaso insieme ad Aloe Odv e altre associazioni come Legambiente Marche, Famiglie Adottive Insieme e Magicabula, finanziato dal Csv Marche. L’obiettivo dell’evento è quello di esplorare, sotto diversi punti di vista, il legame tra il locale e il globale, argomento quanto mai attuale

Si parte con un convegno, in programma per sabato 7 Ottobre, dalle 16,00 alle 19.00, presso il salone parrocchiale di Valmir di Petritoli dal titolo emblematico “Missionari sulla soglia. Vivere locale,
sentire globale. Per una chiesa locale aperta alla Missione”. Il convegno intende esplorare le potenzialità di una apertura delle comunità locali, come parrocchie e comunità civili, alle problematiche mondiali attraverso i legami generati dai missionari originari di queste stesse comunità ed operanti nello scacchiere mondiale tra le popolazioni più povere del pianeta.

Da questo punto di vista, il convegno intende ricordare la figura di don Gabriele Moroncini, scomparso tre anni fa, che era riuscito a fare delle parrocchie della Valdaso, dove aveva esercitato il suo ministero
(Rubbianello, Valmir e Carassai), vere comunità aperte al mondo, mantenendo collegamenti con diversi missionari e volontari internazionali che, al loro rientro in Italia, venivano sempre invitati ad incontrare la gente; dando spazio a celebrazioni di riti cattolici orientali, tipiche di diverse comunità straniere immigrate sul nostro territorio, come quella rumena e quella albanese, come mezzo di valorizzazione delle loro culture di origine. Un esempio che è ancor più attuale oggi in questo clima di guerra che invece ci vuol riportare indietro nella peggiore storia europea.

Dopo alcuni interventi iniziali, volti alla ricordo della sua figura, il convegno entrerà nel vivo presentando la testimonianza di padre Stefano Camerlengo, missionario della consolata originario di Corridonia, che parlerà della bella e grande esperienza di animazione missionaria vissuta sul nostro territorio, tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta del secolo scorso, presso la comunità missionaria di Santa Maria a Mare. Esperienza che era riuscita ad aprire il territorio al mondo intero, da cui era nata la stessa vocazione missionaria di padre Stefano e l’interesse per lo stesso mondo missionario da parte di
giovani preti come don Gabriele e la stessa partenza di laici per le missioni.

Seguirà, poi, la relazione di Marco Gasparini, direttore del Centro missionario di Fano, che invece parlerà di una esperienza pluridecennale di animazione missionaria dell’intero territorio della Valle del Metauro, tutt’ora in corso. Un esempio quindi da cui imparare qualcosa per una chiesa locale aperta davvero al mondo intero, all’insegna del “vivere locale e sentire globale”.

Il ricordo di don Gabriele proseguirà poi nel giorno successivo con la celebrazione eucaristica presso la comunità di Carassai e un pranzo di amicizia e condivisione organizzato dalla parrocchia di Rubbianello.

«Con questo evento diamo inizio ad un percorso che si snoderà fino alla metà di dicembre – dicono gli organizzatori dell’evento – e che toccherà problematiche legate all’ambiente, ai diritti dei minori e alla solidarietà internazionale, il cui focus sarà sempre le interazioni fra il locale e il globale».


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