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L’Approdo torna con “Spine” di Edoardo Manzoni

PORTO SAN GIORGIO - Il lavoro e il tempo, del mare e di chi lo vive: una mostra dal 30 settembre al 31 dicembre

«Ciò di cui avevo bisogno per raccontare la storia delle persone e di questo posto, era lì, tra le ossa e la pelle delle barche». Così l’artista Edoardo Manzoni presenta “Spine”, la mostra che sabato 30 settembre, alle 18, vedrà la luce presso “L’Approdo”, il piccolo edifico degli anni ’50, testimonianza del primo pontile, recuperato dalla Marina di Porto San Giorgio e valorizzato dall’associazione Karussell, che lo ha reso polo d’arte contemporanea e residenza d’artista. Proprio come ospite dell’Approdo è iniziato il lavoro di ricerca di Manzoni, che in primavera ha avuto modo di vivere a pieno il Porto, insieme alle persone, le abitudini, i gesti e gli strumenti che lo compongono. Ciò ha dato vita ad un’arte figlia del patrimonio materiale e immateriale conservato nella tradizione marinara, e in cui ribolle la scoperta del rapporto intimo tra quegli oggetti dal sapore salmastro e le generazioni di marinai che li hanno toccati con mano.

“L’Approdo”, oltre ad essere stato casa e fonte di ispirazione per l’artista, ha rappresentato anche un consolidato punto di riferimento per i numerosi bambini che hanno partecipato ai laboratori didattici organizzati dall’associazione, gli ultimo dei quali si terranno nei giorni 28 e 29 settembre, sempre accompagnati dall’artista. I piccoli studenti e studentesse della scuola primaria Montessori e della Casa dei Bambini di Borgo Rosselli hanno lavorato con i plexiglas, insieme all’artista, alla scoperta dei pesci che popolano il nostro Adriatico e del lavoro dei pescatori.

Così ci racconta Matilde Galletti, presidente dell’Associazione Karussell, ideatrice e  curatrice del progetto: «Il lavoro svolto in questi anni di attività presso L’Approdo, ha permesso di creare un consolidamento identitario del piccolo centro culturale, divenuto punto di riferimento per la comunità locale, ma anche progetto accreditato a livello nazionale dalla Direzione Generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura, che la scorsa primavera lo ha riconosciuto come Luogo del Contemporaneo. La qualità del lavoro che si sta portando avanti è dimostrata, anche, dall’ampio riconoscimento di cui godono gli artisti coinvolti: allo stesso Edoardo Manzoni sarà dedicato, nel mese di settembre, un focus di approfondimento realizzato dalla Fondazione Quadriennale, presso Palazzo Braschi a Roma».

Continua sulla via della cultura il percorso della Marina di Porto San Giorgio, che sostiene la valorizzazione del patrimonio immateriale del luogo e una nuova vita dell’area portuale, in linea con la filosofia del Gruppo “Marinedi”: «Il nostro obiettivo – come sottolinea l’amministratore unico Renato Marconi – è quello di valorizzare attraverso la cultura i territori dove sono inseriti i nostri Marina. Nel caso di Porto San Giorgio la collaborazione con Karussell si muove nell’ottica di un rilancio delle attività del porto, che stiamo cercando sempre più di inserire all’interno del discorso culturale e di partecipazione sociale del territorio. Il porto, infatti, non può essere solo inteso come luogo di sosta e transito dei diportisti, ma anche come nuovo sito di slancio culturale e di dinamiche relazionali e sociali per la comunità locale, i diportisti e quanti vorranno visitarlo».

L’APPRODO

Il sogno dei marinai sangiorgesi è sempre stato quello di avere un punto di approdo. Per questo, nei primi anni ’30 nasce il progetto di un porto fatto a forma di àncora. Circa vent’anni dopo, tra gli anni ’50 e ’60, di questo porto fu realizzata solo una parte, ovvero un lungo pontile perpendicolare alla costa, che si protendeva in mare per diverse decine di metri. Il pontile risultava però solo parzialmente funzionale, perché nei giorni di mare mosso i pescatori non riuscivano a sbarcare il pesce. Da qui la necessità di avere un porto vero e proprio che soddisfacesse appieno le loro esigenze.

Questa piccola casetta che reca la scritta “L’Approdo” si trovava circa dieci metri a nord della radice del vecchio pontile ed era utilizzata in un primo momento come rimessa per i pescatori e successivamente come punto vendita per le cozze che crescevano sui pilastri del pontile. La casetta dell’Approdo è l’unica struttura sopravvissuta alla demolizione del pontile avvenuta nei primi anni ’80 in occasione della costruzione, dell’attuale porto turistico e peschereccio, dando così ai pescatori il rifugio che per anni era stato loro promesso.

STUDIO D’ARTISTA/SPAZIO ESPOSITIVO

L’architettura, ora ristrutturata, ospita un artista in residenza, che lo utilizza come proprio studio per un periodo di tempo che va dalle due alle quattro settimane. Successivamente, le opere pensate e prodotte per questo spazio vengono allestite al suo interno e sono visibili a chiunque passi davanti all’Approdo. Gli artisti, individuati tra i giovani emergenti italiani, sono invitati a fare una ricerca sul patrimonio immateriale legato alla civiltà marinara, di pescatori e viaggiatori, di cui questi luoghi sono impregnati, per scoprire un territorio curioso e ricco di storia. Da luogo vissuto della cultura marinara a luogo in cui questa si trasforma in narrazione per non perderne le tracce, dialogando con il presente.

L’ARTISTA: EDOARDO MANZONI

Edoardo Manzoni (1993). Vive e lavora a Milano. La sua ricerca si sviluppa dal contesto rurale nel quale è cresciuto. Il mondo contadino ha stimolato il suo interesse verso tematiche quali il naturale e l’artificiale, l’umano e l’animale. I suoi ultimi lavori riflettono sul rapporto tra seduzione e violenza, partendo dalla relazione che l’uomo e l’animale hanno instaurato attraverso la pratica della caccia e i processi di inganno e nascondimento che questa presuppone. L’obiettivo è di riflettere sull’animalità che accompagna l’umano, dai tempi profondi fino alla contemporaneità.

I suoi lavori sono stati esposti in diversi contesti, tra i quali: Fondazione Quadriennale, Roma; PAV, Torino; Vin Vin, Vienna; Renata Fabbri, Milano; The Address, Brescia; Art Noble, Milano; State Of, Milano; Fondazione Antonio Ratti, Como; Triennale, Milano; Sonnenstube, Lugano; Fondazione Pini, Milano. Dal 2017 fa parte di Altalena, un progetto di ricerca indipendente. Nel 2018 fonda il progetto Residenza La Fornace invitando differenti artisti a entrare in contatto e a confrontarsi con la cascina dove è cresciuto e dove tuttora porta avanti la sua ricerca artistica.


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