Campo della Corva, Conti respinge al mittente le critiche: «Investimenti di tasca nostra, le carenze non dipendono da noi»

PORTO SANT'ELPIDIO - Il presidente e patron della società calcistica elpidiense non accetta critiche sulla gestione dell'impianto sportivo: «Molti interventi sono sempre a carico nostro come società. Ad oggi riceviamo un contributo mensile di 800 euro dal "pubblico". Il resto, ovvero utenze, manutenzioni e quant’altro, è continuamente a carico nostro»

«Noi come società Corva Calcio ci teniamo a far comprendere a tutti che amiamo il campo sportivo del nostro quartiere». Non ci sta Pino Conti patron e presidente della società di terza categoria di Porto Sant’Elpidio, la cui gestione dell’impianto è stata fortemente criticata da una parte della cittadinanza proprio qui sulle colonne di Cronache Fermane. «Bisogna chiarire alcuni aspetti, lo troviamo giusto e necessario. Abbiamo lottato a lungo per poter arrivare ad avere la gestione dell’impianto, la stessa lotta che quotidianamente continuiamo a portare avanti per dar ad esso il massimo del decoro e in questa struttura abbiamo anche investito per garantirle un futuro. – prosegue fermamente Conti nel suo racconto – l’impianto d’illuminazione, al fine di permettere le partite casalinghe in notturna, è farina del nostro sacco, 15.000 euro spesi perché amiamo questo quartiere ed il suo campo sportivo. Ci sono continui investimenti per poter rifare quel che va rifatto, imbiancare e sistemare gli spogliatoi. E questi interventi sono sempre tutti a carico nostro come società. Interventi che scegliamo di fare, nonostante siano conseguenti a cause e situazioni che non dipendono da noi, ma verosimilmente da come sono stati fatti i lavori dal Comune in passato. Ad oggi noi riceviamo un contributo mensile di 800 euro dal “pubblico”. Il resto, ovvero utenze, manutenzioni e quant’altro, è continuamente a carico nostro. Il manto in sintetico lo curo io personalmente e se lo mettiamo a paragone agli altri campi cittadini, nati nello stesso periodo o addirittura dopo, resta a mio avviso il migliore dove poter giocare. Gli altri problemi strutturali vanno imputati ad altri, non alla gestione della società».

Deciso, diretto e senza troppi giri di parole Pino Conti rispedisce tutte le critiche mosse nei confronti della gestione dell’impianto anche da parte dei residenti. «Io non sono parte dell’associazione di quartiere, ma in un certo senso sì perché ogni anno per la realizzazione del Palio estivo apro le porte del campo sportivo a tutti i ragazzi. Allenamenti, utilizzo dell’acqua, della luce. Sono tutti costi che non vado mica poi a richiedere al quartiere, questo per testimoniare come il nostro campo sia, visto con gli occhi della nostra società, veramente un bene per la Corva. Sulla questione della presenza di Blanco, il mio cane, – conclude Pino Conti – è vero che la notte lo tengo in quell’area, ma è legato ad un motivo di sicurezza. Negli anni abbiamo avuto piccoli furti, attrezzature e altro, allora quando l’attività sportiva non è presente preferisco che ci sia qualcuno a guardia dell’impianto. Quello che ci tengo particolarmente a sottolineare e che la Corva Calcio ama il quartiere e ama soprattutto quell’impianto sportivo, perché vi assicuro che ad oggi una società sportiva è un impegno grande e se non ci fosse questo amore incondizionato per quella che è “casa mia”, avrei mollato tempo fa».

Maikol Di Stefano

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