«Viale Trento, qui la vita è impossibile per un disabile. Basta parcheggi selvaggi, servono controlli»

FERMO - La segnalazione di una donna con in casa una giovane persona con disabilità. La donna punta l'indice sulle condizioni dei marciapiedi ma, soprattutto, sui parcheggi selvaggi che impediscono al suo familiare disabile di spostarsi liberamente: Per noi anche andare in farmacia o in tabaccheria diventa un'impresa. Chi di dovere controlli di più»

Un’auto parcheggiata sulle strisce pedonali alla fine del marciapiede, proprio in viale Trento

«Se alle condizioni dei marciapiedi si aggiunge anche l’inciviltà delle persone, ne emerge un quadro davvero deprimente. E la situazione per noi è diventata davvero insostenibile. Perché questa denuncia? Semplice: perché vorremmo che qualcosa si muovesse. Sì, certo, nella sistemazione dei marciapiedi ma anche e soprattutto nei controlli da parte delle forze dell’ordine sui parcheggi selvaggi. Infatti c’è ancora chi non ha capito che per un disabile un parcheggio sulle strisce diventa un muro invalicabile, insormontabile». A parlare, con un tono di voce in cui la rabbia ha lasciato spazio all’esasperazione, è R.E. donna che da nove anni vive in viale Trento. E con lei, in casa, un giovane familiare disabile, impossibilitato a deambulare (riportiamo le iniziali della donna per tutelare l’identità del disabile).

«Ci sentiamo in galera – lo sfogo della donna, sfogo di madre – abbiamo anche segnalato la questione, telefonicamente, alla Polizia locale ma ad oggi la situazione non è cambiata di una virgola. Di cosa parlo? Del fatto che con un disabile, per un portatore di handicap il viale è una gabbia. E a peggiorare la situazione ci si mettono anche quegli automobilisti che parcheggiano sugli scivoli e sulle strisce pedonali. Spesso ci imbattiamo in auto sulle strisce e i conducenti ci rispondono, quando va bene, quando non alzano la voce, che si sono fermati solo per qualche minuto. Ma capiscono che le loro auto per un disabile sono un muro invalicabile? E tutto questo si aggiunge a una serie di buche, rattoppi, avvallamenti, auto in doppia fila. Noi dalla nostra casa non possiamo spostarci agevolmente né verso est né verso ovest, non parliamo poi di via Respighi. Insomma per farla breve, spesso è un calvario raggiungere la farmacia, la tabaccheria o il bar. Dobbiamo passare sulla carreggiata, e non serve certo che io stia qui a sottolinearne la pericolosità. Vorremmo tanto che chi di dovere intervenisse per dare una sistemata ai marciapiedi ma, soprattutto, che le forze dell’ordine controllassero di più chi, in barba al codice della strada e soprattutto alla dignità delle persone, siano essere normodotate o ancor più disabili, parcheggiano sulle strisce trasformando un diritto in un muro».

g.f.


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