«Dinanzi alla notizia appresa sulla stampa nella giornata di ieri non si può tacere. Ciò che importa non sono gli sviluppi legali della questione ma il fatto che un consigliere comunale del nostro paese, che oggi siede tra i banchi della maggioranza, possa o meno a fronte di una sentenza di condanna, seppur di primo grado, continuare ad esercitare il suo ruolo all’interno dell’assise». E’ quanto rimarca il circolo cittadino dei dem. Il riferimento è alla condanna di primo grado per il consigliere comunale FdI, Francesco Pacini, in merito a un’aggressione nel centro di Macerata a un uomo vicino ai gruppi antifascisti. Il fatto risale al 29 novembre 2018. Con la sentenza emessa dal tribunale di Macerata giovedì sono arrivate quattro condanne, tra cui, appunto, quella di Pacini, e quattro assoluzioni.
«Fatto politicamente più rilevante è che, a parere del Partito Democratico di Porto Sant’Elpidio, la città non possa essere rappresentata nelle istituzioni da chi secondo il giudice di primo grado si è macchiato di una condotta violenta solo perché qualcuno aveva un credo politico differente da quello del consigliere in questione».
«La nostra città – continuano i dem – si è sempre distinta per l’operosità e la generosità dei nostri concittadini che nel tempo, al di là delle posizioni ideologiche di ognuno, con il loro impegno hanno creato una reputazione di laboriosità, serietà e correttezza che va difesa e tutelata. Per questo, a prescindere da quelli che saranno gli sviluppi giudiziari della vicenda, nella speranza che il consigliere trarrà le conclusioni e valuterà eventualmente, in sua coscienza, un possibile passo indietro, la comunità del Partito Democratico ritiene che l’unica soluzione percorribile possa essere quella di dare le dimissioni».
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