Ordine del giorno, spese per la Notte + Rosa e Piano casa: il Consiglio si infiamma

PORTO SANT'ELPIDIO - Botta e risposta al vetriolo, sabato mattina, in Assise tra l'opposizione e l'amministrazione guidata dal sindaco Ciarpella

di Maikol Di Stefano 

Si porta dietro degli strascichi il consiglio comunale andato in scena sabato mattina. Un’assise nella quale, senza troppi peli sulla lingua, si è arrivati allo scontro tra minoranza e amministrazione comunale.

Le polemiche:

«Segnalo a tutti, pubblicamente, che ci riuniamo oggi con un’ordine del giorno diverso da quello che è stato concordato e firmato durante la conferenza dei capigruppo. Dal mio banalissimo punto di vista che questa è una manovra del tutto irregolare». Attacca il capogruppo del Laboratorio Civico, Pierpaolo Lattanzi, che richiamato “all’ordine” dal presidente del consiglio, ribatte. «Posso parlare oppure volete anche che evitiamo di parlare? Ci convocate in conferenza dei capigruppo, ci fate firmare un’ordine del giorno e poi vi presentate qui con un documento differente. Ci siamo presentati con dodici punti, ce ne ritroviamo undici. Allora la mia domanda è: lo ”sbianchettamento” da chi arriva?». Toni caldi fin dall’inizio e che poi si infiammano su due punti all’ordine del giorno. Il punto che più ha animato la discussione ha riguardato l’allargamento delle opportunità di fruizione del Piano casa per gli interventi di ampliamento. Significa che, diversamente da quanto era permesso in precedenza, a Porto Sant’Elpidio saranno consentite anche opere di demolizione e ricostruzione degli immobili. È vero che questo avrà una durata limitata, poiché le normative consentiranno l’adozione del Piano casa fino al 31 dicembre.  Una manovra urbanistica fermamente criticata dai consiglieri d’opposizione. «Mi parlate spesso di condivisione, ma la verità è che stiamo andando a cercare di sistemare sulla scadenza alcune posizione che forse sono un pochino sensibili. Io personalmente ne conosco anche qualcuna – attacca Lattanzi – naturalmente non lo posso dire perché non posso fare il processo alle intenzione. Allora se siamo totalmente di fastidio, ce lo dovete dire, vi lasciamo alle vostre cose e ci mandiamo le pec. Però non ci venite a chiedere la collaborazione, perché se lo fate, ci vuole che in qualcosa poi un pochino ci veniate incontro. Avete tutti i numeri, però non ci chiedete collaborazione quando ad ogni peso spinto, voi, fate comunque come volete. Questo è il secondo consiglio comunale che convochiamo a nove giorni, ma chissà perché? Quando l’altra volta avevamo detto che facendo così non avreste risposta a nessuna interrogazione ci avete detto: è stato un caso. Oggi è riaccaduto, nuovamente».

Polemiche che dal piano casa, si spostano sull’interrogazione riguardante la “notte + rosa” con una rendicontazione chiesta sempre dal Laboratorio. «Vorrei precisare che se sulla stampa siano state divulgate certe cifre, ciò non implica che sia stata l’amministrazione a comunicarlo. – premette nella sua spiegazione il sindaco Massimiliano Ciarpella – Nessun canale amministrativo ha mai comunicato che il costo complessivo sia stato quello di 145.000 euro apparso sui giornali. Il Comune ha più volte ribadito con l’impegno assunto, che era la cifra di 44.500 euro». Una rendicontazione che non soddisfa nella risposta Lattanzi, perché sul tema sponsor, essendo legati al privato il Comune non è tenuto a renderne conto. «Un nostro concittadino spesso sui social, usa una frase che dice: “ahi ahi topolino”. Quindi qualcosa evidentemente dobbiamo nascondere con questa risposta. Innanzitutto se gli organi di stampa riportano delle cose non vere, mi risulta che un’amministrazione comunale dovrebbe smentirle ed io non ne ho letta nessuna. Durante la notte più rosa io ero in centro, mi è parso di vedere proiettati marchi commerciali e intestazioni piuttosto evidenti. Quindi che su allestimenti e spazi pubblici vengano consentite proiezioni simili e il Comune non debba chiedere nota lo scopro adesso. Forse c’è qualcosa da nascondere? Non lo so. Mi aspettavo una rendicontazione  su chi ha fatto molteplici uscite pubblicitarie, qualcuno mi dicesse a che titolo le abbia fatte dato che parliamo di uno spazio pubblico. Naturalmente tutto questo non significa criticare l’evento. E’ stato fantastico, bellissimo, vi ripeto nuovamente e pubblicamente i miei complimenti. Avete fatto un lavoro eccellente. Il problema però è che gestite i soldi di tutti noi, comprese le tasse, quello che succede ci piacerebbe conoscerlo e la risposta del sindaco è assolutamente insoddisfacente. Perché sul budget, che a questo punto si sarà inventato la stampa di 145.000 euro, il Comune dà spiegazione solo di un terzo. Il resto non sappiamo chi e come lo abbia gestito e chi ne abbia tenuto i proventi». Un consiglio caldo, le cui repliche arrivano a distanza.

Le repliche:

«L’estensione delle opportunità del Piano casa allarga la platea dei potenziali beneficiari, nell’ottica di una volontà politica, mancata in passato, di semplificazione delle procedure. Si sana una stortura, allargando a tutti le opportunità di interventi edilizi volti allo sviluppo della città – commenta il sindaco Massimiliano Ciarpella – Si tratta anche di un cambio di approccio. La politica non deve essere il punto di riferimento per ottenere una concessione, pratica che poi rischia di degenerare nei rapporti clientelari, ma fissare regole semplici e ragionevoli. Fa piacere che nelle file di minoranza il consigliere Maccarrone abbia condiviso l’opportunità della proposta».

«Rammarica che una scelta di buon senso – aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Marcotulli – abbia visto dagli altri esponenti della minoranza un atteggiamento ostruttivo e sospettoso. Non mi sorprende che il Pd sia contrario a dare opportunità di sviluppo alla città. Spiace che sulle stesse posizioni si sia espresso anche il Laboratorio civico. Sostenere che il modus operandi di questa delibera sia identico a quello della precedente amministrazione, che portò in approvazione una serie di varianti urbanistiche in scadenza di mandato, è a dir poco miope. È sostanziale la differenza tra un provvedimento che risponde ad una logica generale, quindi rivolto a tutti, ed una variante urbanistica che approva una singola istanza. A suo tempo, senza entrare nel merito dell’opportunità tecnica, è stato denunciato il carattere propagandistico di provvedimenti arrivati a ridosso del voto».


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