«Dimissioni di Pacini? Non accettiamo lezioni dal Pd» La replica di FdI

PORTO SANT'ELPIDIO - Il coordinamento locale del partito della Meloni difende il consigliere e rilancia: «Nella lista Pd, presentata alle ultime elezioni amministrative, vi era la presenza di una persona condannata in via definitiva. Nelle ultime elezioni amministrative ha candidato a sindaco Paolo Petrini, rinviato a giudizio»

Francesco Pacini

«In merito alla questione tanto cara al Partito Democratico, in riferimento alle dimissioni del Consigliere Pacini Francesco in seguito ad una condanna in primo grado emessa dal tribunale di Macerata, il coordinamento locale di Fratelli d’Italia ha avuto modo di parlare con il Consigliere in questione per approfondire la vicenda. È bene precisare che Francesco Pacini non ha ricevuto alcuna denuncia ma è stato coinvolto insieme ad altre persone per un procedimento d’ufficio. Ricordiamo anche che parliamo di una questione di 5 anni fa, risalente al 2018. Sappiamo bene che non è una condanna definitiva e confidiamo che il Consigliere riesca a dimostrare la sua innocenza nel secondo grado di giudizio». E’ quanto fanno sapere dal coordinamento elpidiense di FdI dopo la richiesta di dimissioni del consigliere dei meloniani arrivata dal Pd.

«Il Partito Democratico, che si veste a festa dinanzi all’accaduto, ha dichiarato che vuole difendere l’immagine della nostra città che si è sempre distinta per “laboriosità, serietà e correttezza” ma prima dovrebbe ricordarsi che nella loro lista, presentata alle ultime elezioni amministrative, vi era la presenza di una persona condannata in via definitiva per insolvenza fraudolenta, stando al casellario giudiziario pubblicato sul sito del Partito Democratico alla sezione “elezioni trasparenti”. Fratelli d’Italia ha candidato persone con il Casellario giudiziario pulito e non accettiamo lezioni dal Partito Democratico che, pur con le dovute differenze, nelle ultime elezioni amministrative candidava a sindaco Paolo Petrini, rinviato a giudizio perché accusato di utilizzare dei fondi dei contribuenti, questione che Fratelli d’Italia non ha mai voluto esporre in campagna elettorale per una questione di garantismo. Una domanda qui sorge spontanea: ma se Petrini avesse vinto le elezioni e poi fosse risultato condannato, il Pd lo avrebbe fatto dimettere, mandando subito la città alle urne, oppure lo avrebbe difeso? Al di là di questi sterili attacchi, pensiamo che il consigliere Pacini sia un ragazzo che sta lavorando bene per questa amministrazione e per tutta la città di Porto Sant’Elpidio, con una grande sensibilità alle politiche giovanili, alla cultura e al sociale e vorremmo che la sua figura fosse giudicata per il suo operato e non per supposizioni di parte. Ricordiamo anche che sia la Legge Severino che l’articolo 27 della nostra Costituzione chiariscono nettamente che non vi è nessun caso di incompatibilità e – concludono da FdI – non precludono nella maniera più assoluta la permanenza di Pacini all’interno del Consiglio comunale».

«Consigliere di FdI condannato in primo grado» Il Pd chiede le dimissioni di Pacini


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