E’ sempre una gioia vedere due giovani che decidono di unirsi in matrimonio. E nel loro caso, alla gioia si unisce, non neghiamolo, anche un pizzico di stupore. Non capita infatti tutti i giorni di incontrare due ragazzi che scelgono il 31 ottobre per unirsi in matrimonio men che meno di scegliere abiti a tinte cupe, ma comunque elegantissimi, per convolare a nozze. Su tutti? La sposa in abito scuro.
Ma in fondo, a pensarci bene, se c’è l’amore, se c’è la voglia di stare insieme e di ufficializzare la propria unione, che male c’è? Non è forse questo quello che conta? E questo hanno fatto i sangiorgesi Leonardo Menichelli e Diana Bucci che ieri si sono sposati con un rito civile, celebrato da un’amica della novella sposa, a villa Bonaparte proprio mentre in corso Castel San Giorgio impazzava la festa tra “mostri” e zucche. Poi tutti, sposi in testa, e tutti rigorosamente in abiti d’altri tempi, dalle atmosfere gotiche, a teatro per le foto di rito…su sfondo, o meglio sipario rigorosamente nero. E lì gli sposi hanno ricevuto la visita dell’amministrazione comunale con il sindaco Valerio Vesprini, gli assessori Carlotta Lanciotti e Giampiero Marcattili, e la presidente della Pro loco, Giorgia Squarcia. «Perché abbiamo scelto questo giorno per sposarci? Semplice – risponde decisa Diana – perché ci rappresenta. Ci piace come festa. Ci ha sposato una mia amica». «E’ un pò diverso dal solito – aggiunge Leonardo – ma noi ci riteniamo un pò fuori dalle righe». E via alla festa con tanto di orchestra classica. Ah sì, giusto. E i viaggio di nozze? Beh dove se non in Cornovaglia? Al di là delle suggestioni e delle atmosfere, sono quegli occhi emozionati e quei sorrisi intimi e pieni di sentimento a contare per due ragazzi che coronano il loro sogno. E lo fanno con carattere e scevri da ogni stereotipo.
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