«Al giro di boa del primo semestre dall’insediamento della nuova amministrazione comunale, che nel programma elettorale giustamente ha posto tra le priorità la soluzione della vicenda Fim, riconosciamo che l’amministrazione Ciarpella ci ha dato la possibilità di confrontarci con essa, rispetto alla piena chiusura avvenuta con le precedenti amministrazioni. Ci sono stati importanti appuntamenti durante i quali abbiamo avuto l’occasione di presentare all’ente pubblico i risultati dei nostri studi. Si è trattato di incontri corretti e proficui, così come dovrebbe essere sempre possibile per il rispetto del “dovere di imparzialità della Pubblica Amministrazione” (Art. 97 della Costituzione).
Ora però, dalla forma dobbiamo passare alla sostanza e quindi ribadiamo la nostra richiesta al sindaco Massimiliano Ciarpella di far parte a pieno titolo del Tavolo Tecnico previsto per il prossimo 10 novembre e poi alla Conferenza dei Servizi che ne seguirà». E’ quanto si legge in una nota stampa del coordinamento di associazioni per la ex Fim.
La Legge consente alle associazioni portatrici di interessi diffusi che ne facciano richiesta di prendere parte attiva e ufficiale agli strumenti amministrativi previsti per affrontare e dare una soluzione ai problemi che interessano l’intera cittadinanza «proprio per quel principio di “imparzialità” che sempre dovrebbe essere garantito. In questo caso specifico, che cosa c’è di più importante – rimarcano dal coordinamento – della soluzione positiva della questione dell’ex Fim?». Come tutti ormai sanno, si tratta di uno spazio centrale e di fondamentale importanza per Porto Sant’Elpidio e per tutto il comprensorio.
«Ribadiamo che le varie associazioni di cittadini che si sono occupate nei decenni della ex Fim non sono state la causa dei ritardi di cui oggi tutti ci lamentiamo. La causa dei ritardi è da imputare, a nostro avviso – si legge nella nota – a chi finora ha gestito in maniera esclusiva la questione, trascinandola fino alla situazione attuale. Fiumi di parole e di carte sono stati puntualmente smentiti, inapplicati, cambiati. Della ex Fim resta solo la sua Cattedrale».
Il coordinamento ex Fim ricorda alla proprietà «il valore di catalizzatore storico-turistico di quel manufatto restaurato e restituito agli usi pubblici o privati» e critica, invece «insediamenti esagerati (circa 120.000 mc): insomma, una seconda Lido Tre Archi nel cuore della città».
«Le lungaggini e anche gli errori fatti negli anni sono ricaduti principalmente sulla città e i suoi cittadini, i quali, da parte loro, auspicano per quell’area una soluzione sostenibile. Questo consentirebbe un possibile decollo turistico di qualità, oltre a rappresentare un polmone verde che congiungerebbe finalmente i quartieri Faleriense e Centro. Ecco perché ci siamo attivati, anche chiedendo di far parte a pieno titolo degli organismi sopra citati. Che sia chiaro, la nostra presenza non vuole essere improntata ad una sterile polemica: la nostra finalità è quella di un confronto corretto, equanime e costruttivo, che porti ad una soluzione giusta ed equilibrata per tutte le parti in causa. Il concetto di “imparzialità” deve essere assicurato al fine di garantire la valutazione corretta dei legittimi interessi privati, in un giusto compendio con quelli pubblici. Vogliamo sperare, anzi siamo sicuri, che l’amministrazione Ciarpella non vorrà contravvenire a questo fondamentale principio costituzionale»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati