Ex Fim, il coordinamento: «Perché non ci vogliono al tavolo tecnico? Sospettiamo che l’amministrazione eviti il confronto»

PORTO SANT'ELPIDIO - «La nostra presenza al Tavolo Tecnico sarebbe certo servita a rilevare varie e molteplici incongruenze nell’intera pratica amministrativa,  ma le nostre osservazioni sarebbero anche servite a fare chiarezza. Perché soltanto dalla chiarezza e dalla trasparenza si può giungere ad una soluzione equa e rispettosa della città tutta»

«Perché non ci voglio al Tavolo Tecnico propedeutico alla Conferenza dei servizi, quando ne abbiamo tutto il diritto?  Dopo reiterate richieste sia ufficiali, sia informali fatte alla passata amministrazione e a quella attuale, nessuna comunicazione di accoglienza ci è pervenuta. Ci viene il dubbio che questo diniego, giustificato con una presunta mancanza di tempo per la convocazione ufficiale, trovi invece la sua vera ragione nella specifica volontà di evitare un confronto a tutto campo con i rappresentanti delle associazioni che da anni si occupano della questione ex Fim». E’ quanto si domandano sarcasticamente dal coordinamento delle associazioni per la ex Fim.

«Insieme ai nostri tecnici, abbiamo studiato a fondo tutti i documenti disponibili, proposti dalla proprietà e dagli enti pubblici coinvolti in tutte le decisioni riguardanti la questione ex Fim da tutti i punti di vista: inquinamento, paesaggio, autorizzazioni amministrative, urbanistica, sempre tenendo presente il vincolo monumentale riconosciuto per la Cattedrale e la Palazzina Uffici”. Quindi, abbiamo tutte le carte in regola per argomentare in maniera critica e costruttiva sulle decisioni fin qui prese e su quelle che verranno prese a breve. Siamo informati sulle metodologie e strategie proposte dalla proprietà per il nuovo Piano dindagini integrative sulla Cattedrale.  Su questo di discuterà domani.  Siamo costretti a rilevare la persistenza di un approccio quanto meno discutibile, se non addirittura completamente errato, e a noi viene negata la possibilità di un contraddittorio».

Come andrà a finire la riunione? «Anche stavolta – ipotizzano dal coordinamento – si tratterà di una mera ratifica di quanto la proprietà metterà sul tavolo? Qualcuno si è peritato di controllare se tutte le operazioni sono state fatte secondo le regole di legge e previa dovuta autorizzazione? Qualche esempio: si parla ancora di sabbiatura dei muri della Cattedralequando questo sistema non potrebbe nemmeno essere usato su beni monumentali, stiamo parlando di preistoria del restauro, quando ci sono altre metodologie meno aggressive, più efficaci e meno costose. E cosa dire del fatto che durante lultima Conferenza dei Servizi del 30 gennaio scorso la proprietà, attraverso i propri tecnici, ha dichiarato che intervenire sulla bonifica della Cattedrale imporrebbe il ripristino di valori stabiliti dalla legge per lacqua potabile? Non troviamo riscontro in nessuna normativa. Ribadiamo che la nostra presenza al Tavolo Tecnico, sarebbe certo servita a rilevare varie e molteplici incongruenze nellintera pratica amministrativa,  ma le nostre osservazioni sarebbero anche servite a fare chiarezza. Perché soltanto dalla chiarezza e dalla trasparenza si può giungere ad una soluzione equa e rispettosa della città tutta».

 

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti