di Alessandro Luzi
La notizia era nell’aria da giorni, settimane. E ieri sembra aver trovato la conferma definitiva: il direttore generale dell’Ast di Fermo, Gilberto Gentili, dopo soli sette mesi alla guida della sanità fermana, se ne va in pensione. La scelta del dg sarebbe maturata a seguito delle nuove norme in materia pensionistica. Insomma, a 65 anni compiuti, per non rimetterci in termini remunerativi a seguito delle recenti disposizioni governative.
La notizia, si diceva, avrebbe trovato conferma ieri a margine di una giunta regionale in cui è stato nominato Marco Ricci dg dell’Ast maceratese. Ma torniamo a Fermo: Gilberto Gentili, arrivato solo sette mesi fa alla guida dell’Ast fermana, ha deciso di far scattare la pensione a seguito delle normative nazionali che vedono una decurtazione pensionistica per i sanitari, a partire dal 2024. E infatti lui rimarrà al suo posto fino al 31 dicembre di quest’anno. Ma perché non proseguire anche se in pensione? Semplice: perché nelle Marche la norma parla chiaro: chi va in quiescenza non può ricoprire un simile incarico.
Dal primo giorno del prossimo anno dunque a Fermo arriverà un nuovo direttore. E c’è già chi fa il nome dell’ex Roberto Grinta. Lui la sanità fermana, infatti, l’ha guidata prima di Gentili. E per un breve periodo è stato anche commissario dell’Ast di Ascoli Piceno per poi non avere nulla, restare a bocca asciutta, nel rimpasto sanitario regionale.
Ecco dunque che per lui si potrebbe riaprire la porta della direzione fermana. D’altronde ci sarebbe anche una squadra di medici e figure apicali dell’Ast pronti a spalleggiare la sua ri-nomina.
E gli altri direttori? Quelli previsti dalla riforma sanitaria regionale che affianca al dg anche un direttore sanitario e uno amministrativo. Beh con Gentili decadono formalmente anche il ds Simona Bianchi e quello amministrativo, Alberto Carelli, a meno che il nuovo direttore non li confermi.
Ma se il nuovo dg sarà Roberto Grinta è verosimile che quei ruoli saranno nuovamente ricoperti dalle sue “prime (e uniche) scelte”, ossia Giuseppe Ciarrocchi e Simone Aquilanti che proprio l’ex direttore, nelle vesti di commissario, quando, a inizio 2023 tutte le cariche apicali erano state azzerate in vista dell’entrata in vigore della riforma regionale, li aveva scelti come sub-commissari.
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