«Con l’incendio in corso sono entrati in casa e hanno tratto in salvo quattro donne» Il grazie di Cedola a tre poliziotti della Squadra Mobile

di Serena Murri

«A proposito dell’incendio di ieri pomeriggio, il capanno della legna che è andato a fuoco era il mio». A parlare è Aroldo Cedola che oggi ha contattato la nostra redazione non tanto per tornare sull’incendio divampato ieri lungo la strada Pompeiana, non per rimarcare l’episodio di cronaca quanto per ringraziare tre poliziotti della Questura di Fermo e, ovviamente, anche i vigili del fuoco.

«Volevo sottolineare il grande impegno dei vigili del fuoco che sono accorsi immediatamente, ma soprattutto l’intervento dei funzionari della questura. I poliziotti intervenuti sono della Squadra Mobile della Questura di Fermo: un ispettore, un assistente e un agente. Hanno sospeso i loro impegni (erano al lavoro sul caso dell’automobilista protagonista di una folle fuga sul lungomare di Porto San Giorgio, ndr) per intervenire appena visto il fumo. Sono stati grandiosi, sono entrati quando ancora non si capiva l’entità del pericolo per mettere in sicurezza la mia famiglia. Mi piacerebbe ringraziarli personalmente. Bravi».

«Erano di passaggio e hanno visto quella alta colonna di fumo nero dietro la nostra casa – racconta Cedola – e senza esitare, e soprattutto senza ancora conoscere cosa avrebbero trovato, insomma l’entità dell’incendio, hanno scavalcato l’incendio e si sono catapultati in casa» al cui interno c’erano due anziane, di cui una con problemi di deambulazione, e due donne più giovani.

«Sono intervenuti con una professionalità e una tempestività uniche. Pensate che hanno fatto uscire le quattro donne dalla casa, e l’anziana con problemi di deambulazione l’hanno fatta accomodare su una sedia per poi portarla fuori di peso. L’ispettore ha anche allertato i vigili del fuoco che, comunque, avevano visto la colonna di fumo e si erano già attivati per intervenire (il comando del 115 dista solo poche centinaia di metri dalla casa sul cui retro c’è il capanno andato a fuoco. «Ora sto cercando di sanare il sanabile – conclude Cedola – ma l’importante è che nessuno si sia fatto male. E riempie il cuore sapere che ci sono istituzioni del genere a protezione e tutela di noi cittadini». Cedola è anche intenzionato a scrivere alla Questura per mettere nero su bianco l’elogio a quei tre poliziotti della Mobile.

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