«Il secondo incontro della campagna di ascolto svolto presso la sede della contrada a Molini Girola ha evidenziato numerose problematiche che i cittadini di questo quartiere hanno portato all’attenzione. La zona est di Fermo costituita dai quartieri di Campiglione, San Girolamo, Molini-Conceria, sta vivendo una fase di potenziale sviluppo associata ad un forte pericolo speculativo che rischia di nuocere non solo alla città di Fermo ma a tutto il territorio provinciale». In casa Dem a Fermo si torna a parlare della variante di Campiglione e delle infrastrutture collegate al nuovo nosocomio. Tema su cui ieri si erano espresse l’assessore all’Urbanistica Maria Antonietta Di Felice e la consigliera di maggioranza Sara Pistolesi.
«Inevitabile volgere lo sguardo alle conseguenze urbanistiche e di viabilità legate alla costruzione del nuovo ospedale di Fermo – continuano dal Pd -. Il principale timore della variante approvata in consiglio comunale è legato all’eccessivo sviluppo residenziale dell’area, dimenticando la necessità dello sviluppo di strutture cliniche a supporto dell’ospedale, portando ad un forte impoverimento del resto della città oltre che dei comuni confinanti. Questa mancata visione di insieme, in una città che sta perdendo centinaia di abitanti ogni anno, rischia di isolare il capoluogo e causare un forte svuotamento e impoverimento dei quartieri, e a quel punto non ci sarà pista di ghiaccio che tenga.
A questo si aggiunge la preoccupazione legata alla viabilità, in particolare l’aumento del traffico della zona di molini rischia di rendere il quartiere invivibile se non si avvia il prima possibile opere che bypassano il centro abitato. Ma il problema non sono solo le nuove strade ma anche la mancata manutenzione di quelle esistenti, strade rovinate con segnaletica assente o fatiscente che rendono la percorribilità difficoltosa oltre che pericolosa vista la mancanza di camminamenti pedonali.
Forti preoccupazioni sono associate alla questione ambientale, non sono più sufficienti iniziative spot ma si devono sviluppare politiche di tutela dell’ambiente a partire dalla raccolta dei rifiuti e dalla lotta all’abbandono che non può essere delegata a libere associazioni di cittadini. Inoltre necessitano interventi per la messa in sicurezza degli argini del Tenna che sta divorando l’ex ruzzodromo e che vengono indeboliti più a valle con il taglio delle piante lungo la riva. Critiche anche al mancato potenziamento dell’organico dei vigili urbani, sottodimensionato per le esigenze della città di Fermo che presenta un territorio vasto ed eterogeneo.
Al termine di tutte le segnalazioni pervenute c’è stata una frase che ha risaltato su tutte le altre, alla domanda di come si stava muovendo il sindaco la risposta è stata secca, “Beh semplice” ci hanno detto, “non si presenta mai da queste parti per parlare di problemi, solo per feste e inaugurazioni”. Continueremo a portare avanti il nostro lavoro su tutto il territorio della nostra città per dare voce e spazio ai cittadini».
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