«Voi combattete per la biblioteca chiusa, io per la mia vita» La replica di Lorenzo Petrini

PORTO SANT'ELPIDIO - Il giovane elpidiense Lorenzo Petrini: «Sono stra felice delle critiche personali, credo di aver fatto una cosa grande nella mia vita, ed è quella di essere trattato come chiunque, cosa assolutamente non scontata per me e per questo vi ringrazio, ma tra il mio vissuto e il vostro c’è una differenza abissale».

Lorenzo Petrini

 

di Maikol Di Stefano

«Mentre voi combattete per qualche settimana di biblioteca chiusa, io combatto giornalmente per la mia vita e condizione». A scriverlo è Lorenzo Petrini, giovane elpidiense, candidato alle ultime comunali e da sempre all’interno della vita e delle dinamiche cittadine. Il tutto sempre e comunque convivendo con una situazione di salute complicata che l’ha costretto a crescere e vivere su una carrozzina. Anche sulla questione della biblioteca comunale, come sempre, Lorenzo non si è tirato indietro dall’esprimere le sue opinioni. Idee che non sono state condivise da tutti, come normale che fosse, soprattutto da quell’ala di studenti e fruitori della biblioteca che hanno giustamente per loro ritenuta grave la chiusura prolungata della sua attività. Discussione che, come spesso accade sui social, ha poi alzato un pelo i toni e allora lo stesso Lorenzo, postando una foto ben diretta, ha voluto subito far chiarezza.

«Non riuscite neanche a capire delle banalità, è una biblioteca nuovissima, c’è un custode e se va in ferie quest’ultimo non ce n’è un altro. Andare in ferie è un suo sacrosanto diritto. Invece di fare polemica, sterile e inutile, prendete un appuntamento in comune e spiegate l’importanza del servizio, cercando una soluzione che sicuramente dialogando per il futuro si può trovare – ha scritto Lorenzo -. Io sono stra felice delle critiche personali, credo di aver fatto una cosa grande nella mia vita, ed è quella di essere trattato come chiunque, cosa assolutamente non scontata per me e per questo vi ringrazio, ma tra il mio vissuto e il vostro c’è una differenza abissale. Vi garantisco che se vivreste un 10% di ciò che faccio, anche voi la vedreste sicuramente in maniera diversa. Questo non è per dirvi che non dovete combattere per ciò che reputate importante, ma che ci sono priorità e priorità».


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