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Fusione Porto S.Elpidio-S.Elpidio a Mare, Ciarpella e Pignotti: «Da escludere ma ok alla messa a sistema dei servizi»

FUSIONE - I due primi cittadini dicono no all'idea di unire i due comuni elpidiensi. Ciarpella: «Non è nella nostra agenda e abbiamo a cuore la nostra autonomia». Pignotti però non la esclude in futuro: «Prima collaborare su progettualità comuni poi si può pensare ad uno step successivo»

di Matteo Malaspina e Maikol Di Stefano

«C’è chi dice no». E non parliamo della canzone di Vasco Rossi ma dei sindaci di Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare, Massimiliano Ciarpella e Alessio Pignotti, che bocciano l’idea di fusione dei due comuni. L’argomento, di attualità crescente visto che l’unione di due amministrazioni porterebbe a ridurre i costi di gestione dell’Ente oltre a delle entrate dallo Stato che elargisce contributi per la fusione, è al centro delle discussioni politiche e ”di piazza” di questi giorni con la questione Fermo-Porto San Giorgio su tutte. Discorso sulla fusione di comuni che in realtà si ripresenta spesso ma che quasi sempre, per lo meno nel nostro territorio, si traduce con un nulla di fatto.

Ai tempi del suo mandato, il sindaco elpidiense Alessio Terrenzi aveva aperto fortemente a questa possibilità di unire Sant’Elpidio a Porto Sant’Elpidio formando anche una commissione interconsiliare sul tema e proponendo un referendum per far decidere i cittadini. Idea però che presto si è raffreddata visto lo scarso interesse dell’ex primo cittadino portoelpidiense Nazareno Franchellucci che aveva dichiaratamente espresso il suo dissenso per una fusione.

Cambiano i tempi, cambiano i colori politici ma la fusione proprio non piace. Nemmeno a Massimiliano Ciarpella che liquida il tema spiegando come «non è nell’agenda della nostra amministrazione comunale. Credo che la nostra città, come d’altra parte Sant’Elpidio a Mare, abbia una sua identità ben definita ed abbia a cuore la propria autonomia». 

«D’altronde, era palese che il mio collega la pensasse in questo modo visti i festeggiamenti per i 70 anni dall’indipendenza – scherza Pignotti – Ma bisogna essere realisti e pensare una fusione tra i nostri due comuni in questo momento è da escludere. Prima bisogna partire dalle basi, da una progettualità comune ed una collaborazione tra assessorati e quando si arriva ad una certa performance si potrà parlare di fare uno step successivo»·

Ed è proprio sulla messa a sistema dei servizi che le due amministrazione stanno lavorando, già dal primo giorno dopo l’insediamento. «Questione diversa, di cui sono convinto sostenitore, è quella della messa a sistema dei servizi, argomento sul quale abbiamo avviato un dialogo e dei passi preliminari con l’amministrazione di Sant’Elpidio a Mare – continua il primo cittadino portoelpidiense -. Già da lungo tempo condividiamo, insieme a Monte Urano, la gestione associata con l’Ambito XX per le politiche sociali. Molto si può fare, inoltre, nelle politiche turistiche e culturali, dato che le due città vantano caratteristiche complementari».

«Sì è vero, con Ciarpella ci siamo incontrati, abbiamo discusso di lavorare insieme ma ora è arrivato il momento di mettere in pratica le parole – dice Pignotti -. Ho già fatto un assist chiamando la pagina social turistica ”Sant’Elpidio Turismo” per coinvolgere entrambi i comuni ed è ora di partire dalle piccole cose come creare dei cartelloni turistici insieme o collaborare per la parte di promozione, di cultura e estendere i servizi collegati all’aspetto sociale e degli eventi. I nostri assessorati e uffici devono lavorare all’unisono su progettualità comuni, come le nostre Polizie Locali devono condividere informazioni e immagini della videosorveglianza. I passaggi da attuare sono questi poi si potrà parlare, eventualmente, di fusione».

 


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