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«L’arma più efficace contro le Fake news» (Ascolta il podcast)

IL PUNTO del docente di psicologia Luca Pieti: «Dobbiamo abituarci al fatto che non possiamo più essere sicuri di quello che leggiamo o vediamo. L'arma più efficace a disposizione siamo noi e la nostra impostazione mentale»

Luca Pieti

Approfondimento di Cronache Fermane a cura dello psicologo e formatore fermano Luca Pieti, docente presso l’Università degli Studi di Padova e presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, nonché autore del libro “Giovani, social e disoccupati” edito da FrancoAngeli.

«Dobbiamo prenderne atto: l’informazione è compromessa – afferma lo psicologo -. Quella che comunemente viene definita fake news, cioè la manipolazione intenzionale dell’informazione col fine di modificare il modo in cui concepiamo eventi, persone e fatti, è all’ordine del giorno e in modo trasversale permea tutti i media. Clickbait, fake news, deepfake… che il target sia il lettore o il consumatore, giovane, adulto o anziano, una cosa e certa: dobbiamo abituarci al fatto che non possiamo più essere sicuri di quello che leggiamo o vediamo».

Ascolta il podcast:

 

«Contrariamente alla comune opinione che dalla tecnologia ci si possa difendere con la tecnologia – aggiunge Pieti – in realtà l’arma più efficace a disposizione siamo noi e la nostra impostazione mentale: dobbiamo far nostra l’idea che oggi per poter accedere e usufruire dell’informazione (qualunque essa sia e così comprendere il mondo che ci circonda), il professionista, l’imprenditore, lo studente o il pensionato, inevitabilmente deve impiegare una porzione del proprio tempo dedicandola in modo specifico alla ricerca attiva dell’informazione. La semplice lettura di un articolo, il commento di un post o guardare un video, richiede da ora in avanti un approfondimento personale volontario, come ho detto più volte, attivo. Cosa intendo dire in pratica? Che sia testo, video o solo audio, non fermarsi al titolo in modo superficiale: verificare la fonte, l’autore, la data e confrontare la notizia su altri media prima di compiere una qualsiasi azione anche e soprattutto dal punto di vista emotivo. Questo facendo ricerche e incrociando i dati sui motori di ricerca».

«Sì esatto, tutto qua – conclude lo psicologo -. Semplice, richiede tempo ma è una cosa a cui non siamo abituati, un giusto prezzo da pagare per avere a disposizione tanta e potente tecnologia. Posso garantire una cosa però: a fronte del tempo speso in questo senso, il nostro cervello, la nostra mente ne guadagnerà in agilità e, soprattutto, potrà ripristinare una qualità che nell’ultimo periodo è andata sempre più scemando: la capacità critica.
Ah dimenticavo, andate a controllare la fonte di questo podcast!».


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