Tassa di soggiorno, s’infiamma la polemica. Alesi: «Franchellucci non dice tutta la verità» No bipartisan di Laboratorio civico

PORTO SANT'ELPIDIO - La replica del presidente della Consulta all'ex sindaco dopo le dichiarazioni di Franchellucci ieri in assise. Il no, infarcito di critiche alle amministrazioni passata e presente, del consigliere Pierpaolo Lattanzi mentre Gian Vittorio Battilà contesta il metodo

Il comune di Porto Sant’Elpidio

«Non era mia intenzione dare lezione di democrazia a nessuno, soprattutto a chi ha una navigata esperienza politica. Ho solo manifestato un mio dispiacere, reale, nel non avere sul tavolo di confronto anche i rappresentanti dell’opposizione. Credo non ci sia niente di male nel dire ciò». Continua il botta e risposta tra Devis Alesi, presidente della consulta del turismo di Porto Sant’Elpidio, e il consigliere del Pd, Nazareno Franchellucci dopo le esternazioni di quest’ultimo nel consiglio comunale di ieri sera. L’ex sindaco di Porto Sant’Elpidio ha tirato fuori gli articoli di giornale in cui emergeva il no alla tassa da parte degli attuali esponenti di maggioranza. A tirare fuori diversi articoli di Cronache Fermane sul tema, nei giorni scorsi, era stata in prima battuta l’ex assessora Patrizia Canzonetta.

«Penso che l’ex sindaco nel proprio intervento non sia stato estremamente corretto. Nella cronistoria ci sono dei dettagli che ha omesso o forse ha dimenticato di dire, ma che vanno chiariti. – prosegue Alesi – Quando nel 2019 è stata istituita la tassa di soggiorno, non è che le strutture ricettive avessero detto no all’imposta per partito preso, ma perché sapevamo già dove sarebbero stati investiti quei fondi. Ovvero in situazioni che non ritenevamo utili o congrue alle nostre esigenze. Quello che è mancato con la vecchia amministrazione è stata una concertazione su come utilizzare questi fondi. Noi lo abbiamo sempre detto e lo ripetiamo adesso, le macro aree dove chiediamo che questi soldi vengano investiti sono un social media team per il rilancio della comunicazione, destagionalizzazione degli eventi, servizi per i cittadini e i turisti come bus navette che collegano la città con i Comuni limitrofi e non eventi spot come le Frecce Tricolori. Un’altra bugia riguarda il discorso del Triathlon; nessuno ha mai messo sotto ricatto l’amministrazione dicendo “o togliete l’imposta o non lo ospitiamo”, ma semplicemente chiedendo che l’evento si autofinanziasse con la stessa imposta, cosa che sappiamo non essere stata così».

Stizzito nel profondo Alesi, ritorna anche su quelli che reputa attacchi personali. «Sul discorso poi della mia presenza alle comunali con FdI è inutile che dica: ‘per me non è un problema’, se poi lo ritira fuori costantemente. Se non fosse un problema, smetterebbe di riproporlo in ogni occasione valida. La realtà dei fatti è che con quest’amministrazione c’è una concertazione che prima non esisteva. Lui ha tirato fuori in consiglio comunale le dichiarazioni degli attuali governanti, ma perché non tira fuori i verbali di quei pochi incontri tra loro e gli operatori di settore, dove noi invocavamo a gran voce delle correzioni da fare e che sono state costantemente ignorate. Richieste che sono le stesse e identiche che facciamo oggi a questa realtà amministrativa. Io sono certo che se anche in passato, durante il periodo Franchellucci, ci fosse stato un tavolo con un voler decidere insieme come spendere tali risorse, le cose sarebbero state differenti. Ha ragione il consigliere Paolo Petrini quando dice che da cinque anni sono le realtà private che investono, rinnovando e creando nuovo appeal. Sbaglia nel dire che ai villaggi non interessino gli eventi, perché la Notte + Rosa è l’esempio calzante che gli eventi interessano, ma purché siano fatti bene e utili a far legare i turisti con la città. Non servono quelli spot che non lasciano nulla una volta fatti».

Da sin. Gian Vittorio Battilà e Pierpaolo Lattanzi

Tra gli oppositori dell’imposta di soggiorno sicuramente, però, c’è il consigliere Pierpaolo Lattanzi del Laboratorio Civico. «Un’imposta su un bene o su un servizio, soprattutto quando non è indispensabile come sono, ad esempio, la benzina, l’elettricità o il gas, serve a regolamentarne il consumo, rendendone più caro l’acquisto e quindi potenzialmente a scoraggiarne la fruizione. Per questa ragione, dato che il turismo e le presenze che porta con sé sono, o almeno dovrebbero essere, una ricchezza per la città, noi siamo da sempre e senza i fantasiosi e un po’ articolati ripensamenti dell’attuale maggioranza, del parere che il “servizio” turistico vada agevolato e stimolato, non certo reso più “caro”. Questo anche fosse solo per 1 euro a persona al giorno: se però moltiplicato nel caso di una famiglia di 4 persone che voglia soggiornare per 7/15 giorni l’effetto non sarebbe poi così trascurabile. Eravamo contro la tassa di soggiorno di Franchellucci, lo siamo senz’altro anche contro quella di Ciarpella, che, una volta ancora, sembra sempre più simile a chi lo ha preceduto».

Leggermente più soft la visione di Gian Vittorio Battilà sulla questione. Qui il discorso è più sul metodo amministrativo che sull’argomento: «Io ieri ho contestato il metodo, non può arrivare in consiglio una proposta di aumento di una imposta di scopo senza un ventaglio di proposte da mettere a terra. Su cosa investiremo? È un dovere dell’amministrazione/giunta spiegare le sue scelte in consiglio prima di chiedere di votare».

Maikol Di Stefano

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