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Scappa in Belgio ma viene scovato dalla Squadra Mobile di Fermo: arrestato un pericoloso latitante

FERMO - Dopo essere evaso dagli arresto domiciliari nel 2021 a Porto Sant'Elpidio, il 28enne aveva fatto perdere le tracce. Le indagini delle Forze di Polizia dirette prima dalla dirigente Abbate e poi del nuovo capo Di Giuseppe hanno permesso di risalire alla sua abitazione in una cittadina belga. Su di lui gravavano 16 mandati di arresto europeo e dovrà scontare oltre 20 anni di carcere

di Matteo Malaspina

La Polizia di Stato di Fermo, dopo serrate indagini svolte senza soluzione di continuità, ha individuato e catturato in Belgio un pericoloso latitante. Si tratta di un cittadino italiano di 28 anni, che da diversi anni abitava nella zona del Fermano e del Maceratese, il quale dovrà scontare 20 anni, 6 mesi e 23 giorni di reclusione in quanto destinatario di 16 mandati di arresto europeo. Le accuse sono detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, reati contro il patrimonio (in particolare furto aggravato in concorso), ricettazione, rapina, e danneggiamento seguito da incendio aggravato in concorso e lesioni personali, tutti fatti commessi nelle province di Fermo e Macerata.

«La Squadra Mobile di Fermo, nel settembre del 2021, lo aveva arrestato nella cittadina rivierasca di Porto Sant’Elpidio ed era stato trovato in possesso di 400 grammi di hashish, 40 grammi di cocaina, 10 grammi di eroina, un bilancino di precisione, materiale per la preparazione ed il confezionamento delle dosi e denaro – spiega Maria Raffaella Abbate, il capo della Mobile fermana in carica in quel periodo -. Nella fattispecie, a seguito di prolungati appostamenti, gli investigatori hanno constatato che il soggetto spacciava sostanza stupefacente effettuando consegne a domicilio ed utilizzando un monopattino e proprio in occasione di una consegna lo abbiamo sottoposto a controllo e perquisizione».

L’allora dirigente della Mobile, oggi dell’Anticrimine, Maria Raffaella Abbate

L’abitazione dell’arrestato era dotata di un importante impianto di videosorveglianza esterna, costituito da quattro telecamere ad infrarossi ed apparecchiature per la visione e gestione delle immagini che consentivano allo spacciatore di monitorare costantemente i quattro lati dell’edificio nel caso di arrivo delle Forze di Polizia, in modo tale da poter scappare o, almeno, disfarsi delle sostanze illecite.

A seguito della convalida dell’arresto da parte dell’autorità giudiziaria, il ragazzo è stato sottoposto agli arresti domiciliari, da dove è evaso nel marzo del 2022 lasciando perdere ogni traccia sia di sé che della compagna e della figlia.

«A quel punto la Squadra Mobile di Fermo, in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo e il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Fermo, ha svolto accurate investigazioni sia mediante i tradizionali appostamenti e pedinamenti delle persone a lui legate, familiari ed amici, sia indagini tecniche, in particolare accertamenti finanziari – continua la dottoressa Abbate -. Gli investigatori hanno analizzato singolarmente tutte le transazioni effettuate mediante le carte di pagamento elettroniche, riscontrando la presenza di alcuni pagamenti effettuati in territorio belga, con particolare riferimento al comune di Schaerbeek, situato nella regione di Bruxelles Capitale. Nella fattispecie sono emersi ricorrenti spendite di denaro effettuate presso un negozio di generi alimentari»

La successiva sovrapposizione dei dati ottenuti con i contenuti presenti sui profili social del 28enne hanno permesso di risalire ad account riconducili al ricercato e alla sua compagna, nonché numerosi video riproducenti, per lo più, scene di vita familiare. Attraverso accertamenti incrociati tra le spendite di denaro effettuate, gli indirizzi Ip e gli approfondimenti effettuati tramite servizi internet geografici, sono stati individuati i luoghi compatibili a quelli videoregistrati dalla coppia, tanto che la Squadra Mobile è riuscita ad individuare non solo la via ma anche il numero civico e, addirittura, il piano dell’appartamento in cui viveva il latitante e la sua famiglia. 

L’attuale dirigente della Squadra Mobile, Gabriele Di Giuseppe

«Il brillante risultato investigativo è stato immediatamente comunicato al Servizio Centrale Operativo e al Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia che, prontamente, hanno allertato la polizia belga della presenza di un pericoloso latitante che doveva espiare oltre 20 anni di reclusione, comunicando l’indirizzo preciso in cui si trovava il soggetto – aggiunge il nuovo dirigente sella Squadra Mobile di Fermo, Gabriele Di Giuseppe, subentrato nel corso dell’indagine alla dottoressa Abbate -. Il 28 dicembre 2023 il soggetto è stato arrestato dalla polizia belga e portato in carcere in Belgio in attesa delle procedure burocratiche per il successivo trasferimento che è avvenuto nella giornata del 12 aprile ad opera del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e della Squadra Mobile di Fermo. Gli operatori si sono recati in Belgio prendendo in consegna il ragazzo e, a bordo di un aereo, sono giunti all’aeroporto di Fiumicino dove è avvenuto l’arresto in territorio italiano ed il successivo trasferimento in carcere».

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