«Come Partito Democratico di Porto Sant’Elpidio siamo voluti ripartire da un tema importante come quello della sanità marchigiana perché, al di là delle belle parole che il Presidente della Giunta regionale qualche giorno fa ci propinava in un video raccontandoci di una sanità bellissima, la realtà è tutt’altra cosa». Inizia così la nota-report del circolo Pd di Porto Sant’Elpidio che ha organizzato un incontro sulla sanità marchigiana al polo Gigli proprio di Porto Sant’Elpidio, ieri alle 21.
«E’ notizia di questi giorni la pubblicazione del Rapporto Bes (Rapporto sul benessere equo sostenibile) 2023 da parte dell’Istat che ci restituisce la fotografia di una situazione molto grave dove la Regione Marche è al terzo posto in classifica per maggior numero di cittadini che rinunciano a curarsi a causa delle lungaggini delle liste di attesa. Se pure l’organo di revisione della Regione Marche, cioè l’organo massimo deputato ad attestare la correttezza della gestione e del bilancio regionale, nell’esprimere il proprio parere al bilancio di previsione 2024-2026 ha espresso forti perplessità sulla politica regionale di gestione e risoluzione delle liste d’attesa della sanità, “i cui dati non tollerabili portano a pensare – scrivono i revisori – che la sanità marchigiana, tutt’altro che universale, sia per pochi privilegiati” qualche domanda i cittadini marchigiani dovrebbero farsela se non altro perché ogni giorno ci scontriamo con i problemi di prenotazione di visite, interventi e laddove non si riesce a prenotare tramite Cup chi può ricorre al privato e chi non può semplicemente non fa visite, non si cura».
«Questa non è una politica sanitaria vicina ai cittadini. Non è la politica che vuole il Partito Democratico – dice il segretario Cognigni – sta emergendo l’incapacità di questa giunta regionale che si era presentata ai cittadini con una generica “promessa” di cambiamento ma, a distanza di quasi quattro anni, non solo non sono stati risolti i problemi ma, anzi, sono aumentati».
«Un momento importante, quello organizzato dal Pd di Porto Sant’Elpidio ieri sera al Polo culturale Beniamino Gigli, che ha chiamato a riflettere sulle criticità del sistema sanitario regionale e – aggiungono i dem – sulle possibili soluzioni il consigliere regionale Fabrizio Cesetti, il vicepresidente della commissione regionale “sanità” Romano Carancini, il segretario regionale Cgil Marche Giuseppe Santarelli ed il coordinatore regionale del gruppo tematico “sanità Marche” Claudio Maria Maffei. La spesa sanitaria regionale rappresenta oltre il 75 per cento del bilancio regionale, ricorda il consigliere regionale Cesetti che pure evidenzia come le criticità del sistema sanitario marchigiano siano state attenzionate dalla Corte dei conti che ha rilevato come, a fronte di oltre 12 milioni di euro di risorse erogate dallo Stato per il recupero delle liste d’attesa, la Regione Marche sia riuscita ad abbattere solo il 30 per cento delle liste laddove la media italiana è di gran lunga superiore. Lo stesso Santarelli della Cgil Marche ha evidenziato come la sanità in generale sia in forte sofferenza ma la situazione di gravità che sta attraversando la sanità regionale è ben più pesante: in Italia, la media dei cittadini che rinunciano a curarsi è il 7,6 per cento; nelle Marche il 10 per cento ovvero 1 cittadino su 10. Il dato è fortemente preoccupante».
«Romano Carancini, consigliere regionale e vicepresidente della commissione regionale “sanità”, ha voluto focalizzare l’attenzione – aggiungono dal circolo Pd – sulla politica sanitaria regionale. Dal 2020 la Giunta regionale di centrodestra ha adottato tre atti in materia sanitaria: la riforma organizzativa che ha visto passare le aziende sanitarie da 4 a 7 con un incremento di costi di struttura; il Pnrr che al momento vede la realizzazione del 23 per cento degli interventi: il Pnrr investe sulle strutture ma le strutture necessitano di personale per farle funzionare ed un programma di gestione futura; la terza riforma riguarda il piano socio-sanitario: un contenitore senza obiettivi e senza programmazione».
«È Claudio Maria Maffei che fa il punto della situazione su quello che è stato e quello che dovrebbe essere: il problema delle liste di attesa è un problema di difficile risoluzione; quello che cambia, però, è la modalità di gestione delle liste di attesa. È proprio Maffei che puntualizza come il Partito Democratico, con l’allora presidente Ceriscioli, aveva provato a dare una risposta seria anche se impopolare al fine di rendere il sistema sanitario regionale più giusto e quindi più efficiente. Ci vuole coraggio e – si legge nella nota dem – grande capacità politica cosa che non sta dimostrando la Giunta Acquaroli che sta portando avanti scelte incomprensibili: quali sono i vantaggi per i cittadini marchigiani nell’aprire due sale operatorie di chirurgia complessa a Pergola, con quattro posti letto per la terapia intensiva post-operatoria?»
«Come affrontare allora questo problema che interessa tutti i cittadini marchigiani, sia di destra che di sinistra? Noi abbiamo provato a riflettere su eventuali soluzioni con i nostri politici ed esperti – dice il segretario del Pd elpidiense – diversi sono gli spunti e le idee emersi: piuttosto che polverizzare e frammentare l’assistenza sanitaria ed ospedaliera sul territorio regionale che richiede, sicuramente, più risorse e più personale (è agli occhi di tutti l’inefficienza di questa scelta), andrebbe potenziata la medicina generale di base che permetterebbe di filtrare gli accessi ospedalieri, ad esempio; richiamando la tanto famigerata “filiera istituzionale”, andrebbe richiesto al Governo Meloni non di tagliare le risorse destinate alla Sanità ma di aumentarle al pari del resto dei Paesi Ocse: la spesa sanitaria italiana è il 6 per cento del Pil ed invece nel resto d’Europa è oltre il 7 per cento. La proposta anche, da parte del rappresentante della Cgil Marche, di un tavolo multidisciplinare dove a discutere di sanità siano sindacati, politici ed associazioni. Un doveroso ringraziamento va ai relatori che hanno accettato il nostro invito mettendo a disposizione la loro esperienza e professionalità, alla Federazione provinciale del Partito Democratico e alla Segreteria regionale del Pd Marche che ci hanno sostenuto in questo percorso».
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