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«Sanità schiaffeggiata? 25 anni di governo Pd» i capigruppo di maggioranza fanno quadrato attorno a Calcinaro

FEERMO - I capigruppo Pistolesi, Febi, Tramannoni, Simoni e Bargoni: «Ci dispiace che Iagatti non abbia potuto ascoltare o non abbia  ascoltato attentamente, l’oltre mezz’ora di “accorata” richiesta che Calcinaro ha rivolto  alle istituzioni regionali per perorare la causa della sanità fermana, di cui ha reso  onore alle tante eccellenze e competenze professionali e proprio per loro e per i suoi  cittadini ha richiesto con forza una perequazione delle risorse regionali basate sui  meriti e non distribuite sul numero di abitanti come avviene da 25 anni, con le  conseguenze che tutti conosciamo sulla sanità fermana. Questa è la voce del coraggio che un sindaco amato dai più, profonde, per difendere e tutelare nelle sue possibilità, i cittadini»

Da dx Paolo Calcinaro, Francesco Acquaroli e Filippo Saltamartini

«Se la sanità fermana è stata schiaffeggiata non è certamente stato per mano del nostro  sindaco Calcinaro!  Non si è mai tirato indietro in passato e non inizierà certo ora, a far mancare tutta la  sua voce nei confronti delle istituzioni regionali per salvaguardare e ancor più  potenziare la sanità del nostro territorio. L’ha fatto con impegno e dedizione nel difficile periodo del sisma, con altrettanto  grande impegno e sacrificio nel terribile periodo della pandemia legata al Covid e  continua a farlo quotidianamente seguendo in modo costante e pressante le grandi  opere e cambiamenti che la nostra sanità fermana sta vivendo e vivrà nei prossimi anni,  pur nei limiti delle competenze in materia Sanità che un Sindaco ha, essendo il compito  legiferativo di pertinenza unica dell’Assise regionale». E’ quanto si legge in una nota stampa diramata da Piazza Pulita ma che porta la firma dei capigruppo di maggioranza Pistolesi, Febi, Tramannoni, Simoni e Bargoni.

«Quello che purtroppo disturba (ed è comprensibile), una piccola parte di esponenti  politici abituati a dibattere “sui massimi sistemi”, non essendo stati da tempo legittimati  dai cittadini a poter far altro, è la capacità di Calcinaro e della sua amministrazione, ad  interloquire pacatamente ma con determinazione e costanza con le istituzioni regionali  e la dirigenza dell’Ast, senza sprecare tempo e parole, senza finalizzare il proprio  lavoro a una mera ricerca di consensi (che ha ben dimostrato di avere ), potendo  concentrare tempo e dedizione al solo fine di garantire ai propri cittadini, la migliore  sanità possibile. Se il diritto alla salute dei cittadini non è stato tutelato nel tempo, forse non è da attribuirlo a Calcinaro! In 25 anni di governo Pd, la sanità regionale delle Marche ha visto  mettere in atto più riforme sanitarie e piani Socio-Sanitari che non possiamo certo dire  abbiano favorito l’accesso alle cure dei nostri cittadini.  L’ultima riforma che sancisce 5 Aziende Sanitarie territoriali (Ast), dove ogni  direttore viene responsabilizzato a gestire in autonomia il territorio di sua pertinenza è sbagliata? Speriamo non debbano passare altre venticinque anni per avere una stessa e desolante risposta, ma di certo i frutti iniziali li stiamo vedendo. Il cronoprogramma per la costruzione del nuovo Ospedale di Campiglione con le  annesse opere di adduzione e la ristrutturazione dell’Ospedale di Amandola è rispettato, finalmente è stata sottoscritta la determina per il noleggio del robot di cui  potranno godere le eccellenze chirurgiche del nostro Ospedale ed è stata messo in opera  il servizio di emodinamica che già dopo pochi mesi aumenta le sue sedute da 2 a 3 a  settimana, tutti progetti che erano fermi sulla carta da anni e questo grazie ai continui sopralluoghi del sindaco e la sua continua richiesta di ulteriori fondi e della messa a disposizione da parte della Regione di nuovi e ragguardevoli fondi». 

«Nel 2013 venne istituito il Cup regionale, presentandolo come “… un servizio che  offre grandi vantaggi al cittadino e che contribuisce a ridurre le liste d’attesa …” (cfr. sito Regione Marche) e il segretario Iagatti ha composto solo oggi dopo 10 anni il  numero verde accorgendosi che le liste d’attesa sono un problema? In 25 anni non si è riuscito a calcolare quando sarebbe arrivato il  momento della quiescenza dal lavoro di molti medici per non lasciare la medicina del  territorio e dell’Ospedale vuota e noi cittadini “ramenghi” alla ricerca di un medico  che possa prendersi cura di noi?  Forse c’è da imparare a volte dal silenzio quando esso lascia voce ai fatti. Il sindaco Calcinaro e la sua amministrazione non smettono mai di confrontarsi con  gli operatori socio sanitari (esempio di concretezza e resilienza che difendono con  innumerevoli sacrifici il Sistema sanitario nazionale), con la dirigenza Ast, con i sindacati di categoria, con  l’Ordine di Medici e le istituzioni regionali. Già un anno fa Calcinaro, proprio in qualità di Presidente della Conferenza dei  Sindaci, ha indetto un incontro pubblico, tra tutti i sindaci della provincia di Fermo,  per presentare al presidente Acquaroli e all’assessore alla Sanità Saltamartini intervenuti, un documento condiviso sulle necessità in ambito sanitario della provincia  fermana, alla presenza anche della dirigenza Ast, dell’Ordine dei Medici e degli  Infermieri, dei Sindacati di categoria. E malgrado l’avesse già fatto, non si è  tirato indietro alla richiesta di riproporlo nuovamente solo per il Comune di Fermo,  anche se noi crediamo che la sanità sia di tutti i cittadini del territorio. Ci dispiace che Iagatti non abbia potuto ascoltare o non abbia  ascoltato attentamente, l’oltre mezz’ora di “accorata” richiesta che Calcinaro ha rivolto  alle istituzioni regionali per perorare la causa della sanità fermana, di cui ha reso  onore alle tante eccellenze e competenze professionali e proprio per loro e per i suoi  cittadini ha richiesto con forza una perequazione delle risorse regionali basate sui  meriti e non distribuite sul numero di abitanti come avviene da 25 anni, con le  conseguenze che tutti conosciamo sulla sanità fermana. Questa è la voce del coraggio che un sindaco amato dai più, profonde, per difendere e tutelare nelle sue possibilità, i cittadini».



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