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Arte, teatro, musica e percorsi guidati. La “Leonardo Da Vinci” presenta la sua “Notte al museo”

FERMO - La scuola "Leonardo da Vinci" di Fermo dà appuntamento a tutti per il 31 maggio con "Una notte al museo". Arte, teatro, musica e percorsi guidati. Da "L'Orlando furioso" a "Il pifferaio magico", la ricetta della Leonardo Da Vinci: cultura e sapere diventano esperienza concreta attraverso quella che sarà una serata ricca di stimoli.

La scuola “Leonardo da Vinci” di Fermo dà appuntamento a tutti per il 31 maggio con “Una notte al museo”. Arte, teatro, musica e percorsi guidati. Da “L’Orlando furioso” a “Il pifferaio magico”, la ricetta della Leonardo Da Vinci: cultura e sapere diventano esperienza concreta attraverso quella che sarà una serata ricca di stimoli.

L’iniziativa è stata presentata ieri mattina in conferenza stampa dalla professoressa Valentina Recchia che, insieme alla dirigente Maria Teresa Barisio, ha illustrato il percorso fatto con i ragazzi che troverà il suo culmine, appunto, il 31 maggio nell’evento “Una notte al museo”: «Sarà il coronamento di un viaggio che dura da un anno, è la rappresentazione plastica di un lavoro di 4 classi dell’indirizzo creativo della nostra scuola, la classe prima, la seconda e due terze, insieme ai professori Moriconi, Greco, Temperini e la contrada Castello che ha messo a disposizione i costumi per l’evento». Le ragazze della terza B, Matilde e Alice, hanno spiegato che la scuola si trasformerà in un museo a tre piani, dove si terranno spettacoli e musica. Il taglio del nastro è previsto per le 18, alle 19 ci sarà il teatro delle ombre, alle 20 L’Orlando furioso, alle 21.30 lo spettacolo Il pifferaio magico in chiave moderna. Seguiranno spettacoli di giocoleria. Dalla seconda B, Elena ha raccontato il percorso di lavoro lungo un anno, in cui lei e i suoi compagni di classe hanno imparato divertendosi. Hanno lavorato su testi di teatro e scritto racconti e copioni. Laura, della prima B, ha parlato del percorso fatto coi docenti, attraverso l’Odissea e il greco antico, in un lavoro entusiasmante e coinvolgente che ha appassionatigli alunni fino all’ultimo.

La scuola verrà trasformata in un museo, al piano terra il teatro delle ombre, al piano 1 sala della luna, sala degli uomini illustri, al piano 2 sala dantesca, sala Fiammetta, sala del labirinto, nella palestra il Pifferaio magico, all’ingresso il bookshop.

Il regista Gabriele Claretti, che ha invitato a iscriversi alla Da Vinci, ha raccontato di aver lavorato al «testo dell’Orlando furioso, creando un percorso tra Angelica e Orlando con un testo realizzato dalla seconda B. Il teatro è la comunione del qui e ora, tra chi ascolta e chi parla, cosa c’è di più vero se non la lingua dei ragazzi? Ho fatto scoprire loro la vena comica dell’Orlando furioso, tradotto per il teatro. Lo metteremo in scena sul corridoio, in mezzo al pubblico». Il professor Rosati del liceo “Annibal Caro” ha iniziato i ragazzi alla «conoscenza dell’alfabeto greco. Abbiamo letto l’Odissea, mi auguro vogliano approfondire questa lingua».

Anche Luca Berdini, responsabile della sezione ragazzi della biblioteca della scuola, ha seguito i ragazzi: «Abbiamo compreso che la cultura -ha spiegato – pervade osmoticamente tutti gli aspetti della città. La mia collaborazione va avanti da un paio d’anni per un senso di condivisione sia come servizio che come missione di insegnamento». Grazie alla professoressa Cinzia Greco, i ragazzi hanno costruito un copione di dialoghi fra topi con basi rap e, a seguire, Il pifferaio magico, dato che l’indirizzo creativo dà molto rilievo al teatro e alla musica.

In chiusura la dirigente, Maria Teresa Barisio ha esaltato il progetto: «I ragazzi sono stati guidati in modo magistrale dai loro insegnanti, è l’esempio di come la scuola possa essere divertente se si insegna attraverso le discipline e le passioni dei ragazzi che aprono loro tutte le porte. Per questo promuoviamo indirizzi diversi per ogni studente, ognuno con grandi potenzialità. La battaglia della scuola è vinta, con tutti quelli che cercano il loro posto nel mondo. Non rimane che assistere ed emozionarsi. La Leonardo Da Vinci lavora all’interno ma anche all’esterno, con l’amministrazione e la contrada. La scuola fuori dalle sue mura vince la sua battaglia. L’amministrazione ci completa e ci permette di essere ciò che siamo. Ci sentiamo all’avanguardia e al passo con i ragazzi».

Serena Murri


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