L’ora del voto, via al weekend tra Europa e Comuni

di Pierpaolo Pierleoni

Ventidue ore per votare suddivise in due giorni, seggi aperti da oggi alle 15 in tutti i 40 Comuni del Fermano, 22 dei quali scelgono anche Sindaci e Consigli comunali, oltre ai membri del Parlamento Europeo.

Oggi e domani si vota per le elezioni europee 2024. Piuttosto insolita la tornata elettorale di sabato e domenica, non accadeva dal 2009, anche in quel caso si trattava di consultazioni europee, che nel Fermano andarono di pari passo con le prime storiche elezioni (ed anche le ultime con il voto popolare) della nuova Provincia. Negli altri anni i seggi aprivano di solito in una giornata unica la domenica, oppure con l’appendice del lunedì.

Questa mattina sono iniziate le operazioni di preparazione delle sezioni elettorali e di timbratura delle schede, dalle 15 urne aperte fino alle 23, si prosegue domenica per l’intera giornata, dalle 7 alle 23. Al termine, via subito allo scrutinio della scheda per le europee, mentre per le amministrative lo spoglio partirà alle 14 di lunedì.

Interesse maggiore nei 22 Comuni chiamati anche alle elezioni amministrative. Nessuna cittadina sopra i 15.000 abitanti, quindi turno secco senza ballottaggi e un’unica lista ad accompagnare ogni candidato alla fascia tricolore. Nel Fermano sono 41 gli schieramenti in campo. In 6 municipi c’è un unico aspirante sindaco, che deve battere solo il quorum del 40% per conquistare la vittoria. E’ il caso di Belmonte Piceno, Monte Giberto, Monte Vidon Corrado, Ponzano di Fermo, Servigliano, Torre San Patrizio. Tre i Comuni con una sfida a tre: Amandola e Monte Urano, sicuramente i due centri sui quali si concentrano le maggiori attenzioni di questa tornata elettorale, ma anche Moresco. Negli altri 13 Comuni è una corsa tra due schieramenti: Campofilone, Falerone, Francavilla d’Ete, Grottazzolina, Lapedona, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Monte Rinaldo, Monte Vidon Combatte, Montefalcone Appennino, Smerillo. In 6 cittadine cambierà in ogni caso il volto del Sindaco, perché l’uscente non si è ricandidato, mentre negli altri 16, chi era in carica si ripropone agli elettori, per il secondo, terzo o quarto mandato consecutivo.