Scappava all’alt della Polizia, accusato di viaggiare su una moto rubata: escluso il reato di ricettazione

Due mesi e venti giorni, convertiti in pena pecuniaria. E’ questa la pena inflitta dal giudice del tribunale di Fermo, Chiara Di Gerio, al ragazzo arrestato per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Nell’udienza di oggi le parti hanno raggiunto un accordo per il patteggiamento. Di fatto, nel processo con rito direttissimo, è stata esclusa la configurabilità del reato di ricettazione.

I fatti risalgono all’8 aprile, quando due ragazzi erano a bordo di una moto e all’alt della Polizia si erano dati alla fuga. Il conducente era stato arrestato mentre il passeggero era riuscito a far perdere le sue tracce, approfittando della campagna circostante. Agli agenti il mezzo su cui i due giovani viaggiavano risultava rubato. In sede processuale invece è stata confermata la versione della difesa, rappresentata dal legale Michele Ferrini, secondo cui la moto era stata effettivamente oggetto di furto (come descritto nell’articolo dell’11 aprile), ma poi ritrovata e riconsegnata alla legittima proprietaria. Quest’ultima, poco prima che si verificasse l’episodio, ha prestato di sua spontanea volontà il mezzo all’imputato. Dunque la moto non era oggetto di furto al momento dei fatti contestati. «Da un lato è stata ridotta la portata delle gravi accuse inizialmente mosse nei confronti del mio assistito – ha precisato Ferrini – dall’altro comunque lo stesso si è saputo assumere le proprie responsabilità per la fuga al momento dell’alt da parte degli agenti della Polizia». Assente questa mattina in aula, è stato sostituito dal legale Lucia Carducci.

Alessandro Luzi

«Siamo convinti di riuscire a dimostrare in giudizio che quella moto non era rubata»

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