di Giorgio Fedeli
Due auto dei carabinieri a sirene spiegate, prima lungo le strade di Porto San Giorgio e poi direzione Fermo. A bordo, oltre ai militari dell’Arma, due giovani nordafricani. E in città è iniziata a circolare la voce che quei due ragazzi, o almeno uno dei due, possano essere vagamente riconducibili a recenti fatti che hanno riacceso prepotentemente i riflettori della cronaca sulla città costiera.
C’è anche chi ha iniziato a ipotizzare che almeno uno dei due possa essere ricollegabile alla denuncia dello chalet ristorante Baia Principe che ieri ha promesso mille euro di ricompensa a chi riaccompagnerà nel locale sul lungomare Gramsci centro due giovani, sempre di origini nordafricane, che dopo aver cenato, se ne sono andati senza pagare il conto. I fermi dei carabinieri, però, non sarebbero direttamente connessi a quanto accaduto nel pubblico esercizio sangiorgese, ben altra e più corposa indagine su cui i militari di Porto San Giorgio stanno lavorando da tempo, ma potrebbero avere uno stesso protagonista. Che si sia trattato di fermi in esecuzione a ordinanze e provvedimenti nei confronti dei due giovani, o magari flagranze di reato è presto per dirlo. Difficile, però, credere che si sia trattato di meri controlli sui due soggetti (che non troverebbero sponda in quelle sirene e lampeggianti accesi direzione Fermo). Insomma è lecito pensare che quei due ragazzi fossero nel mirino dei carabinieri da diverso tempo. Fatto sta che ora sono in mano ai militari dell’Arma che hanno impresso un giro di vite sui pattugliamenti cittadini dopo i recenti e gravi fatti di cronaca (basti menzionare i colpi di pistola sparati proprio sul lungomare il 15 giugno scorso, oltre a furti, rapine, risse e chi più ne ha più ne metta).
Sul manipolo di giovani che hanno creato allarme sociale le indagini dei carabinieri si sono fatte serratissime e con ogni probabilità si è passati all’esecuzione di specifici provvedimenti giudiziari nei loro confronti. Ma per conoscere i dettagli ci sarà da attendere il pronunciamento ufficiale dell’Arma.
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