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Torna a casa con la famiglia e trova l’appartamento svaligiato, Totò: «Un disastro, violata la nostra intimità»

PORTO SAN GIORGIO - Il vicepresidente territoriale e presidente regionale Confartigianato Moda: «Un disastro. Non potevo credere ai miei occhi. Hanno svuotato tutti i cassetti e violato la nostra intimità». A parlare è Lorenzo Totò, imprenditore e referente territoriale dell'associazione di categoria Confartigianato per la provincia di Fermo. Ieri pomeriggio, al ritorno da un viaggio durato alcuni giorni insieme alla famiglia, si è trovato di fronte al portone di casa letteralmente forzato.

Lorenzo Totò

di Sandro Renzi

«Un disastro. Non potevo credere ai miei occhi. Hanno svuotato tutti i cassetti e violato la nostra intimità». A parlare è Lorenzo Totò, imprenditore, vicepresidente territoriale e presidente regionale Confartigianato Moda. Ieri pomeriggio, al ritorno da un viaggio durato alcuni giorni insieme alla famiglia, si è trovato di fronte al portone di casa letteralmente forzato. In un primo momento, nessuno ha pensato al peggio. All’esterno la porta non mostrava segni di scasso. La colpa è stata data alla chiave difettosa. «Ma dopo alcuni tentativi andati a vuoto abbiamo dovuto chiamare i vigili del fuoco» racconta Totò che si è trasferito a Porto San Giorgio, insieme alla famiglia, lo scorso mese di luglio, in un appartamento al quarto piano di una palazzina in via Salvadori.

Grazie all’intervento dei pompieri, la porta è stata aperta, e subito i proprietari dell’abitazione si sono trovati di fronte all’inimmaginabile. Vestiti gettati a terra, cassetti ed ante aperti, oggetti rovesciati sopra al letto. Qualcuno era entrato nell’appartamento ed aveva trafugato gli oggetti più preziosi. Forse nella giornata di giovedì. «Hanno portato via dell’argenteria, un paio di pellicce, due borse, un tablet» elenca il vicepresidente territoriale di Confartigianato Fermo,  ancora visibilmente scosso per l’accaduto. Ma si tratta di un elenco ancora parziale.

Il condominio si trova in pieno centro, in una via trafficata. Chi ha agito potrebbe averlo fatto di notte per non destare sospetti. All’esterno c’è anche una telecamera e qualche altro occhio del grande fratello posizionato nei paraggi potrebbe dare un contributo all’attività investigativa dei Carabinieri chiamati a fare luce sull’accaduto. Un furto in piena regola, quando la casa risultava vuota. Assenti i proprietari. Circostanze che spingono Totò a ritenere che il furto possa essere mirato. «Ho l’impressione che chi ha agito sapeva della nostra assenza e forse anche di quello che avrebbe potuto trovare dentro casa. Sono una persona molto riservata. Non diamo confidenza facilmente. E poi siamo in questo appartamento solo da luglio. Di fatto non conosciamo quasi nessuno a Porto San Giorgio. Per questo sono ancora più sospettoso per quello che è accaduto. La mia testimonianza vuole essere un invito a prestare attenzione anche quando si apre il portone del condominio ad estranei. Accertarsi sempre su chi entra». Come spesso accade in questi casi, c’è anche l’aspetto psicologico delle vittime che deve essere tenuto in conto. A partire dal fatto che ci si sente violati nell’intimità del focolaio domestico. Ed allora anche in un contesto così piccolo, come può essere quello del condominio, lasciando da parte qualche inevitabile acredine, solo facendo rete si può riuscire ad arginare la diffusione dei reati predatori.

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