di Alessandro Luzi
Una sala stracolma con tanta gente rimasta in piedi per accogliere l’europarlamentare Roberto Vannacci. E’ sicuramente uno dei politici più “in voga” in Italia, tant’è che alle elezioni europee ha raccolto il 2,47% delle preferenze, arrivando alle spalle soltanto della premier Giorgia Meloni. Questo pomeriggio il generale ha incontrato il pubblico sangiorgese presso l’hotel Caminetto. Una tappa all’interno di un tour dell’europarlamentare che proseguirà a Porto Sant’Elpidio e nel Maceratese.
Presenti in sala alcuni volti di rilievo della politica locale. Ad accogliere il generale, l’assessore sangiorgese Fabio Senzacqua, affiancato dal consigliere comunale Andrea Rogante. Tra il pubblico anche Carlo Del Vecchio e il vicesindaco di Montegiorgio, Alan Petrini. Tanti i temi toccati durante l’appuntamento, tra cui quelli più sentiti nel nostro territorio, ovvero la crisi del comparto moda e le difficoltà del settore dell’agricoltura. «La scarsa competitività dell’Europa dipende in primis dalla globalizzazione. Per far fronte a ciò Trump ha utilizzato i dazi. Poi abbiamo perso il più grande fornitore di energia, ovvero la Russia. Comunque i canali di approvvigionamento non sono chiusi e dobbiamo continuare a trattare con la Russia perchè continua ad essere uno dei più grandi approvvigionatori di energia. Sapete chi non vuole ciò? La sinistra compatta, così come chiedono la prosecuzione del conflitto. Noi vogliamo lo stop della guerra in modo che la nostra economia torni competitiva». Poi il generale ha suonato la carica ai suoi elettori: «Per raddrizzare questo mondo al contrario dobbiamo durare, essere resilienti. Quando andrete alle urne, votate e decidete il nostro futuro. Ora in Europa c’è la distruzione delle tradizioni e delle famiglie. E’ fondamentale invertire la rotta, cambiando le cose poco alla volta. Abbiamo la possibilità di raddrizzare il mondo, dipende da noi».
In città l’invito a Vannacci era ormai noto da giorni. Inutile dire che ha suscitato più di qualche critica da chi mal digerisce la sua figura. Nette sono le stroncature arrivate dal Comitato 5 luglio: «Noi non diamo il benvenuto nel Fermano a Roberto Vannacci, perché respingiamo i suoi messaggi di intolleranza, di discriminazione (…); non vogliamo nel nostro territorio, dalle profonde radici antifasciste, chi, come lui, esalta il simbolo della X Mas. Respingiamo chi, ignorando la storia e la sofferenza dei popoli, fomenta la divisione sociale, nel momento in cui, in Europa e in Medio Oriente, è tornato il fuoco della guerra, della desolazione, del disastro ecologico, fino al genocidio. Consideriamo una provocazione grave che l’invito a Vannacci cada proprio il 12 dicembre, data della strage fascista di piazza Fontana a Milano, che diede avvio alla tragica strategia della tensione. Noi ricordiamo, non dimentichiamo (…)».
Alle critiche del Comitato 5 luglio fa eco il Partito Democratico sangiorgese che punta il dito anche verso il primo cittadino Valerio Vesprini: «Stiamo sempre più cadendo in basso. Partendo dal presupposto che il nostro obiettivo non è la censura, perché poi su questo si fa leva per giustificare lo sdoganamento di qualsiasi idea o concetto, l’uguaglianza, la disabilità, il libero movimento, ecc., non possiamo però non sottolineare alcune grandi contraddizioni e strafalcioni del sindaco. Assodato che Vannacci è ormai ospite fisso della nostra città, il sindaco avrebbe dichiarato che il personaggio è addirittura potrebbe essere considerato un veicolo di attrazione di presenze nella nostra città (“Se è tornato una seconda volta, si vede che la nostra è una città attrattiva”). La questione non è tanto e solo la presenza in città per la seconda volta di Vannacci (tra l’altro nell’anniversario della strage di piazza Fontana), quanto piuttosto il fatto che la più alta carica cittadina in ogni suo intervento e azione non sceglie mai da che parte stare, non si scompone, accoglie tutto e il suo contrario, getta fumo negli occhi, proclamando, contro ogni prova reale dei fatti, la natura civica della sua Amministrazione, contraddicendosi ad esempio rispetto al vicesindaco “quale tesserato storico della Lega”. Molti partiti di estrema destra, come Forza Nuova, avrebbero voluto candidare Vannacci dopo l’exploit saggistico del generale, nel tentativo di trasformare i suoi lettori in elettori. Alla fine se lo è accaparrato la Lega, la parte più estrema, quella ormai chiaramente accolta e sdoganata dall’amministrazione “civica” Vesprini. E’ rimasto solo il sindaco ad essere civico, perché i suoi (ricordiamo la lista Si può) sono passati armi e bagagli in un partito politico e la narrazione della sua amministrazione civica non ha alcuna efficacia né rispecchia minimamente la realtà dei fatti. Oramai non è più “fuori i partiti”, è lui quello che è rimasto fuori dal palazzo».
Nell’appuntamento di questo pomeriggio è intervenuto anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini: «Chiediamo a Vannacci delle regole per difendere chi sa fare impresa. Dov’è la sinistra quando a livello globale si parla di sfruttamento? Siamo a favore dell’ambiente ma non stiamo con chi dice a agricoltori e pescatori come devono comportarsi. Chi meglio di loro sa come trattare la natura?» Seduti accanto all’europarlamentare, anche il sindaco di Filottrano, Luca Paolorossi: «Vannacci tutela chi fa impresa. E’ fondamentale rimettere la leva militare per i giovani – e poi la bordata al Pd -. Matteo Ricci? Farà la fine che deve fare (cioè secondo lui perderà le elezioni)». «La guerra è la causa principale del settore moda – ha affermato Paolo Marzialetti, presidente dell’associazione Cappello -. Per risollevare le aziende serve fermare il conflitto».
Domani il generale sarà a Filottrano, Macerata e poi tornerà nel Fermano, facendo visita a Porto Sant’Elpidio, dove riceverà il premio “Ferro di Cavallo d’Oro” nel corso del Gran Galà del Ciclismo.
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