di Serena Murri (video e foto Simone Corazza)
Grintosa, energica, instancabile. Loredana Bertè, ieri sera, si è esibita al Palasavelli di Porto San Giorgio in uno spettacolo di musica, testi densi di messaggi e significati ed empatia con i suoi fans. Il concerto si interrotto solo per un black out tecnico durato una decina di secondi, per poi riprendere più forte di prima. Loredana Bertè, in forma come non mai, ha inaugurato il tour intitolato “Cinquanta da ribelle” e ha lanciato ieri sera il nuovo singolo, insieme ai Boomdabash, la nuova hit dell’estate “Una stupida scusa” (Emi Records Italy – Universal Music Italia) che dalla mezzanotte di ieri, è giù su tutte le piattaforme musicali.
Si tratta della seconda collaborazione della band salentina con Loredana dopo il successo del precedente singolo “Non ti dico no”, certificato doppio Disco di Platino e diventato il brano più trasmesso dalle radio nel 2018.
Tornando al PalaSavelli, Loredana Bertè è salita sul palco in forma smagliante, camicia di jeans, minigonna, stivaletti, la mise giusta in cui sentirsi perfettamente a suo agio dopo 50 anni di successi e avere ancora una gran voglia di cantare: «Ciao Marche, ciao Porto San Giorgio. Per 10 anni ho vissuto a Porto Recanati e Ancona» come a dire che sentiva un po’ come a casa.
Ha esordito con il brano “Jazz”, il secondo pezzo è stato “Mare d’inverno”. Poi la chicca, con il nuovo singolo inedito con i Boomdabash, “Una stupida scusa” a ritmo un po’ reggae e dalle suggestioni che fanno correre con la mente velocemente, verso l’estate. È passata alla malinconica “Una sera che piove”, “Mi manchi”, “Da queste parti stanotte” e “Sogno incredibile”: «Questo è un brano bellissimo come la cantante con cui l’ho condiviso, Emma!» ha detto presentando la canzone.
Poi l’omaggio a Pino Daniele «che ho avuto il piacere di conoscere e mi ha addirittura scritto 7 pezzi» e ha riproposto i due brani “Senza te” e “Io resto senza vento”. Ha proseguito con uno dei suoi classici con “Così ti scrivo” e poi un altro successo, questa volta di Ivano Fossato, dal titolo “J’adore Venise”.
Uno dei momenti più attesi e toccanti, è stato quello rivolto alla sorella, Mia Martini «quest’anno ricorrono 30 anni dalla morte di mia sorella Mimì, quel maledetto venerdì 13 maggio» ha detto Loredana Bertè, prima di intonare “Zona venerdì” che dice «in una sera che non hai pianto tu, l’ho fatto io. Ciao, Mimì». Subito dopo, per smorzare l’atmosfera l’intervento canoro della corista Aida. La Berté ha ripreso il microfono per proporre uno dei suoi più grandi successi -interpretata da Elodie e Achille Lauro lo scorso Sanremo- “Folle città”, seguita da “Goccia”.
«Questa l’ho fortemente voluta in scaletta, l’ho scritta nel ’96, già dicevo la mia sul mondo. Oggi dico le stesse cose ma il mondo è diventato invivibile, grazie ai grandi della terra che lo stanno mandando a…farsi benedire» ha spiegato Loredana, prima di intonare “Rap di fine secolo”. È arrivato poi un altro successo targato Sanremo, “Cosa ti aspetti da me” che però è stato interrotto da un momentaneo black out per un guasto tecnico: «In 50 anni di carriera non mi era mai successo. Siamo così forti da far saltare la corrente» ha detto Loredana prima di riprendere a cantare.
E ancora la canzone che Loredana Bertè ha voluto dedicare a quelle che affettuosamente chiama “le mie figlie”, le sue inseparabili fans, molte delle quali indossavano una parrucca celeste per sembrare come lei. Le ha fatte salire sul palco e si sono messe a cantare “Figlia di”, tra abbracci e selfie. Verso la fine, sono arrivati i cavalli di battaglia “Dedicato”, “Non sono una signora” e l’intramontabile “Sei bellissima” «Voi siete bellissimi – ha detto Loredana Bertè tra i cori, rivolgendosi al pubblico – siete straordinari».
Tanta la gente accorsa e quello che colpiva era l’alternanza tra gente adulta e giovani, arrivati proprio per lei, a testimonianza di quanto il suo pubblico sia trasversale e di quanto le sue canzoni resistano, inossidabili, al passare del tempo.
Quattro i bis che erano già previsti in scaletta, “Non ti dico no”, “E la luna bussò”, “In alto mare” e l’ultimo brano, un altro recente successo sanremese, “Pazza”. Loredana Bertè si è fermata ancora, con il pubblico in delirio che si è messo a ballare sotto al palco e a chiamarla per le foto di rito, e prima di andarsene ha promesso di tornare.
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