Terzo mandato per i consiglieri regionali del Pd? No ma le segreterie provinciali possono firmare delle specifiche deroghe. Questo, in estrema sintesi, quanto emerso dalla direzione regionale dei dem dopo una riunione, decisiva ma non troppo, proprio sul nodo terzo mandato che, nella nostra regione, riguarda i consiglieri regionali Antonio Mastrovincenzo, Manuela Bora e Fabrizio Cesetti. Questa la linea della segretaria regionale Chantal Bombrezzi che ha confermato, anche ieri sera, la sua contrarietà al terzo mandato lasciando, però, una certa libertà di manovra ai suoi provinciali che nel Fermano fanno rima con il nome di Luca Piermartiri. Un’apertura di credito o il passaggio di una patata bollente? Dipende dai punti di vista. Certo è che non sarà una decisione semplice per il segretario provinciale. Certo non una scelta personale, quella che attende Piermartiri ma collegiale per una segreteria che comunque vede lui come figura apicale.
Si parla infatti di Fabrizio Cesetti. Un veterano della politica, un uomo che ha praticamente coperto ogni incarico istituzionale, da sindaco a parlamentare, da assessore regionale a presidente della Provincia e a consigliere comunale (come è attualmente a Montegiorgio). Un politico di lungo corso che dunque dalla sua vanta un’esperienza amministrativa incontrovertibile ma che, quando si parla di rinnovamento e volti linfa nuovi, diventa un limite, un freno. Dunque deroga per Cesetti premiando quanto ha fatto in tutti questi anni o no al suo terzo mandato per dare spazio ad altri? Il Pd del Fermano, e solo del Fermano, a questo punto deve decidere. Ad appesantire il tutto anche il conto alla rovescia già partito in vista della tornata elettorale delle Regionali.
E lui, il diretto interessato, cosa ne pensa? Cesetti, già nei giorni scorsi è stato chiaro: non sarà lui a premere per strappare un ticket per la Regione. E oggi si allinea alla “fumata grigia”: «Sono d’accordo con quanto deciso dalla direzione regionale. Come ho sempre detto, la richiesta deve venire dal partito e non viceversa e deve essere concessa solo se utile e necessaria al Partito ed alla causa comune che consiste nel vincere le elezioni per dare alle Marche la necessaria alternativa di governo».
Insomma un Cesetti pronto a farsi da parte. Ma nessuno lo ha mai sentito annunciare il suo addio alla politica attiva. Insomma se da una parte il consigliere regionale uscente si avvicina al ruolo del Cincinnato dem, dall’altra è davvero difficile pensare che non abbia escogitato una exit strategy per restare, o almeno provarci, sulla cresta dell’onda. Che il piano B (che poi non sarebbe nemmeno tanto B) sia una candidatura a sindaco di Fermo? Anche questo non lo ha mai negato, anzi.
g.f.
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