Rossano Orsili si rimbocca le maniche e tira la volata finale. Una settimana per convincere gli elpidiensi a sceglierlo al ballottaggio. Insieme ai consiglieri che saranno eletti nella sua maggioranza in caso di vittoria, il candidato sindaco rinnova la fiducia nel suo progetto e si mostra fiducioso.
E’ tramontata l’ipotesi di un accordo con la coalizione di Mirco Romanelli, che ieri sera ha annunciato che non darà alcuna indicazione di voto al suo elettorato. «Avevo annunciato già lunedì che avrei chiamato i candidati sindaci non ammessi al ballottaggio – spiega Orsili – La prima domanda è stata semplicemente: come stai? Perchè la campagna elettorale è logorante. Con Enrico Piermartiri non c’è stato alcun incontro, perchè ha ribadito da subito la sua distanza da entrambi gli schieramenti, come aveva detto in camapagna elettorale. Con una piccola delegazione c’è stato invece un incontro con Romanelli. Abbiamo spiegato che per noi il progetto è lavorare insieme ed è un appello che vale sempre e non ha limiti, lo rivolgiamo a cittadini e associazioni. La campagna elettorale identitaria che hanno condotto non consentiva alcun tipo di accordo. Non mi aspettavo una scelta diversa, è stata una posizione lineare con il tipo di campagna elettorale che ha portato avanti. Non avevo in mente un apparentamento ufficiale, non lo avrei comunque fatto, memore dell’esperienza del 2004. Si sarebbe prodotto un frazionamento eccessivo».
Rimangono, secondo Orsili, «diversi punti di contatto tra i nostri programmi. La priorità ai servizi sociali, l’attenzione quindi a scuola, trasporti, giovani, anziani. Vediamo affinità anche sulla riqualificazione dell’area Mandozzi. Ho insistito sul concetto di comunità, un sentimento da recuperare che viene prima delle opere pubbliche. L’unità d’intenti l’abbiamo anche sul referendum e invito a votarli, è una questione di democrazia».
Il candidato sindaco ripercorre le tappe che hanno preceduto la sua scelta di candidarsi, nei mesi passati. «Sono stato cercato dalle maggiori forze politiche e c’era il caos più totale, mancava un’idea di coalizione. Sono stato tirato per la giacca da una parte e dall’altra. Ho lanciato il progetto di una grande coalizione per unire le forze e lavorare insieme. Sono convinto più che mai sia la strada migliore. La mia iniziativa ha sbloccato la situazione, quando mancavano poco più di due mesi al voto».
Ammette, Orsili, che il risultato delle urne «ha premiato chi ha seguito i simboli. Non mi sono scoraggiato. Ora si riparte da zero a zero, il nostro progetto resta aperto e inclusivo, possiamo allargare ed aggregare. Ci sono precedenti in cui i candidati in svantaggio hanno vinto. Conta l’inclusività del nostro progetto. Ora i cittadini dovranno esprimersi su due nomi, non ci sono le preferenze. Calcinari ha fatto il suo percorso, appoggiato dai ministri. Io ho condotto una campagna elettorale umile, da uomo del popolo, da persona che si è sempre spesa per la sua città, in attività di beneficenza, culturali e sociali. Comunque vada, io per Sant’Elpidio a Mare continuerò a esserci».
Niente anticipazioni su un’eventuale giunta. Affiancano Orsili sette dei dieci consiglieri che sarebbero eletti in caso di vittoria, assenti per impegni gli altri tre. «C’è un bel mix tra esperienza amministrativa e rinnovamento. Conteranno anche le deleghe ai consiglieri comunali. Sugli assessori non starò a centellinare col bilancino del risultato elettorale, ho avuto carta bianca dalla coalizione e formerò una squadra che permetta di lavorare bene. Non parlerò mai di frazioni, ma di territori che compongono la città». Per finire, sottolinea alcuni punti di cui «si è parlato troppo poco. Sono l’unico ad aver posto attenzione sul progetto di ampliamento della discarica di Porto Sant’Elpidio, un tema che ci riguarda e dovremo seguire per tutelare i cittadini. Strano che nessuno degli altri candidati se ne sia interessato. Sono preoccupato per il taglio del 70% di fondi del governo alle province per le manutenzioni. Dovremo metter mano da subito al trasporto scolastico, viste anche le delocalizzazioni degli alunni. Sulle manutenzioni ribadisco che da bilancio c’erano 300mila euro nel 2024 e ce ne sono altrettanti quest’anno. Se i soldi ci sono vanno spesi, altrimenti sembra si crei malcontento ad arte. Per questo dico che serve riorganizzare gli uffici».
P.Pier.
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