Ospedale di Amandola, Cesetti: «Bene il rientro del reparto di Medicina, ora assunzioni e acquisto di nuove strumentazioni»

POLITICA - Il consigliere dem: «Penso in particolare ai cinque medici del pronto soccorso, all’attivazione di tutti i posti letto, agli ambulatori specialistici e alla diagnostica strumentale con anestesista per la Tac con mezzo di contrasto. Auspico che si arrivi quanto prima a un ospedale pienamente operativo»

Fabrizio Cesetti

«Il rientro all’ospedale di Amandola del reparto di Medicina rappresenta un primo importante passo per far sì che la nuova struttura, di fatto rimasta per mesi una scatola vuota dopo l’inaugurazione, acquisti piena operatività e centralità per le comunità delle aree interne. Esattamente come l’avevamo pensata all’indomani del devastante sisma del 2016 insieme al sindaco Adolfo Marinangeli, al quale è giusto riconoscere oggi il merito di aver sempre tenuto alta, con il sostegno dei suoi assessori e dell’intera comunità dei Sibillini, l’attenzione sul nuovo ospedale, restando in costante pressing sulla Regione Marche. Un ringraziamento va anche all’attuale giunta regionale, che ha portato a termine i lavori già avviati durante la giunta Ceriscioli, per i quali il centrosinistra aveva stanziato a suo tempo ben 18,8 milioni di euro». A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, che oltre al rientro ad Amandola del reparto di Medicina, anche di recente è tornato a chiedere con una serie di atti ispettivi presentati in consiglio regionale altri interventi.

«L’obiettivo – continua Cesetti – era e resta restituire a questo territorio un’opera pubblica capace di garantire servizi di qualità e rilanciare le aree interne respingendo lo spettro dello spopolamento. Per farlo occorre dare continuità agli investimenti. Ho più volte sollecitato la giunta regionale a predisporre le necessarie risorse per dotare l’Ospedale dei Sibillini delle strumentazioni necessarie ad avviare tutte le specialistiche previste nella nuova struttura e a varare i bandi pubblici per l’assunzione del personale medico, paramedico e amministrativo necessario. Penso in particolare ai cinque medici del pronto soccorso, all’attivazione di tutti i posti letto, agli ambulatori specialistici e alla diagnostica strumentale con anestesista per la Tac con mezzo di contrasto. Auspico che si arrivi quanto prima a un ospedale pienamente operativo, capace allo stesso tempo di garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini e ricomporre quel senso di appartenenza alla comunità che il terremoto ha incrinato».


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